A disposizione

Toti alle consultazioni con Draghi: “Sia davvero un governo che sommi le migliori energie”

"Una riedizione del Conte Bus con qualcosa di aggiunto non sia la via maestra". Tra i temi affrontati la campagna di vaccinazione

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Roma. Anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in quanto leader di Cambiamo, ha partecipato alle consultazioni alla Camera con il presidente incaricato Mario Draghi. “Abbiamo parlato di temi concreti e della cosa che più mi sta a cuore, anche come presidente di Regione, la campagna di vaccinazione”, dice Toti dopo l’incontro.

“Abbiamo bisogno di vaccinare i nostri grandi anziani nel più breve tempo possibile, solo così possiamo salvare le loro vite e uscire dell’incubo del Covid”, sottolinea dopo avere incassato, nelle ultime ore, l’ok del governo alla possibilità di parametrare la distribuzione delle dosi in base al numero degli over 80.

“Abbiamo poi affrontato il tema della capacità di spesa del Paese perché troppo si dice su dove prendere i soldi, debito, Recovery e Mes, e poco si parla di un Paese che per spenderli fa grandissima fatica, e lo dico con orgoglio da una città e una regione che ha dimostrato di saper spendere i soldi con il Modello Liguria e la costruzione del ponte di Genova. Queste sono state le prime osservazioni, i primi suggerimenti e spunti su cui lavorare insieme. Cose concrete per cui gli italiani non possono più aspettare”, continua Toti.

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“Sul fronte politico, abbiamo detto a Draghi che speriamo che questo possa essere davvero un governo che sommi le migliori energie del Paese e non una riedizione di una maggioranza che ha già guidato l’Italia. Ci auguriamo che il centrodestra si impegni nel modo più ampio possibile e che Draghi ponga le condizioni perché questo avvenga, con un Governo di unità nazionale a cui tutti possano partecipare, senza nessun veto. Cambiamo! è a disposizione per intraprendere questo percorso”, ha detto Toti.

All’uscita dall’incontro, intervistato dall’Ansa, ha dichiarato anche: “Riteniamo che ci debbano essere condizioni di discontinuità perché tutte le componenti si possano sentire di dare un contributo. Se poi qualcuno legittimamente non si sente di farne parte è appannaggio dei singoli partiti. Una riedizione del Conte Bis con qualcosa di aggiunto non sarebbe la via maestra”.

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