Genova. Una nuova “luce” turistica e una rivalorizzazione di uno dei gioielli più noti a livello internazionale della nostra città: parliamo della nuova iniziativa dal nome “Staglieno si a(ni)ma”, portata a avanti da Comune di Genova, insieme alla associazione GenovaFa, capofila del progetto e alla Soprintendenza Archeologia della Belle Arti e Paesaggio della Liguria, grazie ai finanziamenti di San Paolo e Università degli Studi di Genova.
“Dobbiamo riportarci i genovesi e nuovi turisti – sottolinea Caterina Fasolini – studiando nuovi percorsi turistico culturali e coinvolgere tutta la rete, anche pubblica, di aziende che possono portare a preservare e valorizzare questo incredibile patrimonio. Una grande sfida, un progetto pilota di due anni per portare una nuova vita per questo cimitero monumentale”.
Di fatto il primo step è già stato fatto, con la messa in funzione dei sensori di accesso, che conteranno i visitatori, per capire e calcolar i flussi di visita della struttura, e valutare in tempo quasi reale le ricadute delle varie iniziative che avranno luogo. Il progetto prevede, infatti, un coordinamento anche con l’assessorato al turismo del Comune di Genova, per provare valorizzare ancora Staglieno all’interno dell’offerta culturale della città.
Nel dettaglio si provvederà a fare una mappatura delle opere d’arte presenti, e il loro stato di conservazione, per attivare ove possibile restauri e manutenzioni. Microinterventi che la Soprintendenza porta avanti da almeno 10 anni, raccogliendo fondi grazie a mecenatismo e progetti di vario genere: “Abbiamo concluso circa 60 restauri in questi dieci anni – spiega Caterina Spingardi, funzionario storico dell’arte del Sabap – numeri importanti ma non sufficienti. La situazione del cimitero sappiamo che è critica, e in questo momento è fondamentale sedersi ad un tavolo e coinvolgere più forze possibili, serve costruire una rete che possa mettere a sistema e riorganizzare l’esperienza di questi anni”.
Una delle prospettive più caldeggiate, sarebbe quella dell’apertura di una sede specifica per scuole di restauro, per attivare un percorso virtuoso fatto di formazione, ripristino e manutenzione di tutto il patrimonio artistico del complesso monumentale con il contributo attivo dell’Università di Genova. Nel secondo anno del progetto partirà una raccolta fondi internazionale per portare avanti queste iniziative e rinnovare il percorso iniziato.