Milano. Oggi allo stadio Giuseppe Meazza è andato in scena uno dei match più attesi della ventiquattresima giornata. Sul prato verde di San Siro si sono sfidate Inter e Genoa, due formazioni protagoniste di ottimi momenti di forma. I valori degli organici però sembravano parlare chiaro, con una differenza abissale tra le due compagini. Spesso però il gioco del calcio appassiona proprio perché riesce a smentire in maniera evidente i pronostici, anche se quest’oggi ciò è accaduto soltanto in parte.
Dopo appena trenta secondi il gol di Lukaku infatti ha letteralmente tagliato le gambe alla formazione ospite, apparsa frastornata e poco solida per gran parte della prima frazione.
Un Perin in stato di grazia però ha scelto di ricordare a tutti il motivo per il quale per diverso tempo è stato nel giro della nazionale, bloccando o respingendo qualsiasi tentativo nerazzurro.
È così terminato soltanto 1-0 un primo tempo dominato dall’Inter, dimostratasi più forte e forse anche più determinata del Grifone.
Nei secondi 45’ però l’ingresso di Onguéné al posto di Radovanovic ha rimescolato le carte, con il Genoa che è riuscito a ritrovare la solidità dimostrata negli scorsi match.
Le mancanza di palloni giocabili ha però penalizzato gli attaccanti, apparsi davvero troppo fuori dal gioco nella sfida odierna. Ballardini ha così provato Pandev e Shomurodov al posto di Ghiglione e Scamacca, ma la musica purtroppo per i rossoblù non si è modificata.
Il nuovo acquisto Onguéné da cambio salvifico si è inoltre trasformato in un disastro, concedendo prima troppo spazio a Lukaku in occasione del gol di Darmian e poi servendo praticamente Sanchez per il definitivo 3-0.
Ecco, è proprio la profondità della panchina il segreto della squadra di Antonio Conte (il cileno era praticamente appena entrato quando ha triplicato il punteggio), apparsa anche oggi inarrestabile e sempre più candidata numero uno per lo scudetto.
In questa fase finale dell’incontro è iniziato un assolo nerazzurro, il quale ha obbligato Perin a compiere gli straordinari con una parata in particolare davvero da applausi.
È terminato così 3-0 un match a senso unico, vinto meritatamente dalla formazione dimostratasi più forte. Non è quindi riuscita al Genoa l’impresa di sfatare un tabù diventato apparentemente insuperabile, ovvero le sole sconfitte senza nemmeno segnare un gol in quel di San Siro negli ultimi incontri.
La concentrazione oggi, anche considerando le scelte in panchina, è comunque sembrata essere rivolta al derby di mercoledì, crocevia fondamentale per riprendere immediatamente il ritmo delle precedenti sfide.
Sorride invece la formazione di Conte, ancora una volta vittoriosa in maniera convincente e ormai proiettata verso la conferma della prima posizione.