Genova. “Basta, regaliamo tutto. Mille euro di spesa per preparare il pranzo di San Valentino a più di cento persone che avevano prenotato. Salite in fattoria domani”. La disperazione che esplode. Mesi di silenzio, di speranza. La voglia di crederci e di voler comunque andare avanti.
I conti con i colori, la zona gialla e tante prenotazioni per la festa degli innamorati. Poi la zona arancione e la spesa fatta. Domani chiuso. Ora la rabbia. Emidio Dellepiane ci racconta la sua amarezza nel prato dell’azienda agricola “Il Ciliegio”, di San Desiderio, sulle alture di Genova che, con passione e sacrificio, porta avanti insieme al suo socio Davide Basso.
In quegli occhi la tristezza: “Non capisco perché ci si dice all’ultimo che dobbiamo chiudere. Abbiamo comperato per domani tutta roba fresca. Il frigo è pieno. Ci siamo sempre adoperati per rispettare le regole anti-covid con una spesa ingente per adeguarci al massimo”.
Qui è un paradiso: San Desiderio, prime alture di Genova. La passione per la terra, le tradizioni, quel voler lanciare un messaggio pulito, autentico ai bambini che visitano con le scuole questa fattoria “didattica”. Quei bambini che poi ci portano i genitori a pranzo in questo posto di splendida natura dove il tempo sembra non essere passato. Il duro lavoro dei campi, il sorriso e la disponibilità verso i clienti che poi inevitabilmente tornano come amici. Accoglienza nella semplicità.
“È una sofferenza – prosegue Davide – abbiamo fatto di tutto per affrontare questa emergenza. Qui le regole si rispettano al massimo. Due metri tra un tavolo e l’altro, le persone che passeggiano tra i recinti degli animali sempre con la mascherina. Sono mancate le gite delle scuole con le attività didattiche. Per andare avanti, quando c’era la zona rossa, vendevamo i nostri prodotti con consegne gratuite a domicilio di uova, miele, marmellate e conserve. I nostri animali devono mangiare anche se siamo chiusi”.
E questi animali parlano anche se non riescono. Lo vedi da come sono tenuti e curati. Qui ci sono, tra gli altri, mucche, asini, cavalli, pony, fagiani, pavoni, una carpetta, una pecora, oche, anatre e persino un gufo. “Fateci andare avanti – sottolinea Davide – non facciamo pubblicità, lavoriamo con semplicità e così facciamo fatica”.
Emidio e Davide domani regaleranno i prodotti che sarebbero stati cucinati per il pranzo di San Valentino, e chissà che la sensibilità di qualcuno non si trasformi in un aiuto concreto. È l’ora di pranzo e la sala è piena. Una cameriera in più per questo sabato, vigilia di una domenica che poteva significare tanto e che si annuncia invece gelida come il vento di quest’oggi.