Genova. L’assemblea dei portuali genovesi ha deciso. Il porto di Genova si ferma per 24ore il prossimo 5 marzo.
Lo ha deciso l’attivo unitario dei delegati del porto di Genova, al centro della discussione l’ordine del giorno sulla ormai famosa lettera che i terminalisti locali hanno rivolto all’autorità di sistema portuale per scardinare l’attuale assetto dell’organizzazione del lavoro nello scalo genovese chiedendo di fatto indietro l’integrazione tariffaria versataa alla Culmv.
Dalla discussione è emersa la necessità di “un’azione forte ed incisiva in risposta alle affermazioni vergognose presenti nella missiva” si legge in una nota di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
I lavoratori e i sindacati “intendono contrastare l’intento dei terminalisti di sovvertire regole e accordi che fino ad oggi hanno permesso al porto di operare anche nel pieno della pandemia. La discussione è proseguita evidenziando diverse problematiche di vivibilità all’interno dei terminal che si ripercuotono anche sul tema della sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro: la tensione creata da alcuni operatori mina le relazioni sindacali e il benessere dei lavoratori”.
Sulla situazione delicata che si è creata nello scalo genovese sono intervenute in una nota congiunta anche le segreterie di Cgil, Cisl e Uil che definiscono “incomprensibile” il comportamento dei terminalisti.