Genova. Il 31 gennaio è scaduto il termine per partecipare alla procedura a evidenza pubblica lanciata dal fondo Pegaso Re, il proprietario del compendio della Mira Lanza, 40 mila metri quadri nella zona di Teglia, in Valpolcevera, totalmente abbandonati da tempo.
Anche il liquidatore del fondo nominato da Banca d’Italia, Alessandro Zanotti, conferma che è arrivata una manifestazione di interesse valida. La notizia è quindi perfettamente compatibile con il fatto che ci sia una proposta già in fase di valutazione da parte del Comune.
“Abbiamo avuto un’offerta concreta – dice l’assessore allo Sviluppo economico Stefano Garassino – la stiamo valutando da alcuni giorni ma ci troviamo in una fase già avanzata, loro stanno mettendo a punto un pre-progetto di massima da presentare e non escluso che possa esserci una conferenza stampa a breve”.
Dopo oltre 35 anni di abbandono per l’insediamento industriale – qui a lungo vennero realizzati i saponi e detersivi pubblicizzati da Calimero, candele e altri prodotti chimici, per una breve parentesi le palazzine ospitarono uffici pubblici – potrebbe esserci una svolta concreta. Una svolta che rende l’assessore Garassino particolarmente soddisfatto.
“Quello che mi fa piacere – dice Garassino – è che tra tutti gli interessati l’offerta in corso di valutazione è emersa dai contatti presi dal sottoscritto e dal nostro team quindi, se la cosa andrà in porto, lo considererò un successo personale, dopo 35 anni e 7 sindaci, sotto la Giunta Bucci potremo ridare la dignità che merita alla zona”.
Stretto riserbo, per il momento, sull’identità dell’investitore. In passato erano state molte e diversamente fantasiose le ipotesi, dai lussemburghesi agli australiani agli americani, in tanti avevano puntato quegli spazi, in piano, sulla sponda sinistra del Polcevera. Ma poi non se n’era fatto nulla.
Il costo iniziale del compendio – 25 milioni di euro – e l’ipotesi di una bonifica altrettanto onerosa, insieme a una dimensione urbanistica ingarbugliata, aveva scoraggiato anche i più accesi entusiasmi.
Negli ultimi mesi però sono cambiate alcune delle carte in tavola. Intanto, il valore immobiliare si è estremamente ridimensionato tanto che il liquidatore del fondo, ultimamente, parlava di offerte intorno ai 9 milioni di euro. Inoltre, dopo il crollo e la ricostruzione del viadotto Polcevera, tutta l’area a sud della ex Mira Lanza, di fatto, rientra in un piano complessivo di rigenerazione urbana che comprende anche ma non solo il parco del Polcevera e il progetto di Stefano Boeri.
Il sindaco di Genova Marco Bucci, interpellato negli ultimi giorni sulle prospettive per l’ex Mira Lanza, ha dichiarato di non avere informazioni sui possibili acquirenti ma che per immagina quegli spazi “sicuramente destinati ad imprese”.
Il Puc, comunque, in nome di una “norma speciale” siglata nel 2011 prevede la possibilità di costruire servizi, infrastrutture per la logistica, medie strutture commerciali, abitazioni e terziario avanzato con specifiche per i vari lotti in cui è suddiviso l’asset.