Genova. “La decisione del governo centrale di far partire la zona arancione nel giorno di San Valentino è estremamente dannosa per tutti i nostri ristoratori che avevano già acquistato le provviste e registrato il tutto esaurito per pranzo. È da questa mattina che i nostri uffici sono a lavoro per provare a intervenire per evitare un ulteriore danno incalcolabile ai nostri bar e ristoranti”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti spiega le prossime mosse per tentare di salvare il fatturato di ristoranti e bar in vista della giornata di domani. Mosse che si riassumono in un’istanza urgente ufficiale inviata all’indirizzo del presidente del consiglio dei ministri.
L’ipotesi di fare un’ordinanza regionale che posticipi la zona arancione è al vaglio, spiega Toti, “ma lo scontro tra l’ordinanza del ministro e la nostra porterebbe al rischio di sanzioni e addirittura di possibili denunce penali per tutti i clienti e i ristoratori che aprirebbero ugualmente. Peraltro, se il contagio aumentasse, potrebbe addirittura profilarsi l’accusa di epidemia colposa. Un rischio che non possiamo far correre ad attività già duramente provate”, aggiunge il governatore.
“Quello che possiamo fare, senza reagire di istinto ma con la lucidità e il buonsenso, è fare una istanza urgente al nuovo presidente Draghi in cui chiediamo di posticipare di 24 ore l’ingresso della Liguria in zona arancione, a eccezione dell’area di ponente più colpita dal virus“, ovvero il territorio della Asl 1 imperiese continua Toti che questa mattina aveva già prospettato questa idea attraverso un post su Facebook.
Ora la conferma: gli uffici regionali hanno preparando un’istanza urgente al governo: “Augurandoci che dia un segnale importante alle nostre imprese, decidendo con buonsenso di permettere loro di lavorare in un giorno così importante”, conclude il presidente Toti.