Genova. Nessun rinvio per la zona arancione in Liguria. L’ufficialità è arrivata con una comunicazione del capo di gabinetto Goffredo Zaccardi dopo l’istanza urgente del presidente Giovanni Toti che aveva chiesto di posticipare di 24 ore l’inizio delle restrizioni in modo da consentire ai ristoratori di aprire nella giornata di San Valentino. Dunque a partire dalla mezzanotte tra il 13 e il 14 febbraio scattano divieti e chiusure (qui facciamo il punto).
“Il richiesto differimento – ha spiegato il Governo – oltre a non essere formalmente compatibile” con l’entrata in vigore dell’ordinanza che, ai sensi del Dpcm, deve avvenire il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, “non appare coerente con il quadro epidemiologico rappresentato nell’ultimo monitoraggio” e “sarebbe in contrasto con il principio di massima cautela che deve ispirare ogni intervento a tutela della salute pubblica”.
“Cominciamo male, caro Governo! – è il commento di Toti su Facebook -. Intanto solo alle 19 di oggi (sabato, ndr) è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana l’ordinanza che colloca alcune Regioni in fascia arancione. Cioè cinque ore prima della sua entrata in vigore. Francamente, siccome questo è l’atto formale che rende operativa quell’ordinanza, forse si poteva fare un po’ prima, per dare almeno un quadro di certezza”.
Il rifiuto opposto dal Governo viene stigmatizzato dal presidente ligure: “Onestamente ritengo che questo rifiuto segni un grave sbilanciamento dell’equilibrio tra salute ed economia. Un piccolo gesto per una categoria già duramente colpita non avrebbe, in poche ore, aggravato la situazione epidemiologica, tanto più che i dati sono in miglioramento, gli ospedali sotto il livello di guardia e la maggior parte del territorio regionale resta al di sotto dei limiti previsti”.
“Quello che mi preoccupa – ha aggiunto Toti – è che si tratta del primo atto ufficiale del governo Draghi, un governo da cui tutti ci aspettiamo qualcosa di più e di meglio del precedente per quanto riguarda l’attenzione al mondo delle imprese. Se la prima impressione è quella che conta, questa non è una buona impressione. Spero che la discontinuità verso un atteggiamento punitivo al limite dell’ideologia sia solo legato al breve tempo decorso dall’insediamento. E credo che, come me, se lo augurino anche migliaia di attività a cui sono state negate poche ore di lavoro in più”.