Il blitz

Monte Manfrei, il video choc di Genova antifascista: lapidi ‘rinominate’ con gli esponenti della destra

"Per una notte anche noi ci siamo calati in quel luogo creato ad arte per annacquare la memoria della Resistenza Partigiana, un luogo in cui tutto è frutto della fantasia e nulla è reale"

Genova. Sono saliti in piena notte sul monte Manfrei al Faiallo, dove secondo una certa storiografia di destra ci sarebbe stato un eccidio partigiano, per rinominare le lapidi senza nome dei presunti martiri con i nomi ‘reali’ di alcuni esponenti della destra genovese e ligure.

Tra questi nel video si vede scorrere quello di Sergio Gambino, consigliere delegato della protezione civile del Comune di Genova ma anche noto per essere molto amico dei militanti genovesi di estrema destra di Lealtà Azione e per aver partecipato con loro praticamente a tutte le commemorazioni di questi anni dei caduti della Rsi. Con il nome di Gambino ci sono anche quelli di Valeria Amadei, Francesco Biamonti e Mauro Siri, i tre consiglieri comunali di Cogoleto indagati per aver fatto il saluto romano durante una seduta del consiglio. C’è il nome di Andrea Cavalleri, il suprematista di Savona arrestato dalla Digos e quello del responsabile per la cultura di Fratelli d’Italia sempre di Savona Marabello. C’è anche Alessio Vescovo, responsabile provinciale del movimento di estrema destra Azione Frontale.

Il blitz è stato ripreso in un video e accompagnato da un lungo post:

“La scorsa notte ci siamo immersi nel favoloso mondo di Monte Manfrei – dice Genova Antifascista – Un luogo fantastico creato ad arte dai nostalgici della Rsi; si immagina che in questo luogo, all’indomani della Liberazione, siano stati giustiziati un numero indefinito di Marò da una misteriosa formazione partigiana di cui non si conosce il nome”. “I corpi non sono mai stati trovati e i nomi sulle lapidi sono fittizi – ricorda il post di Genova antifascista – Per una notte anche noi ci siamo calati in quel luogo creato ad arte per annacquare la memoria della Resistenza Partigiana, un luogo in cui tutto è frutto della fantasia e nulla è reale – scrive ancora Genova antifascista –
Oggi siamo tornati alla realtà, volare con la fantasia può essere pericoloso: negli ultimi anni abbiamo assistito, troppe volte in silenzio, al progetto di revisionismo storico portato avanti in primis dalla destra e dalla sinistra istituzionali, come lo dimostrano l’istituzione del giorno del ricordo e la vergognosa proposta, passata con il silenzio della “sinistra” cittadina, di istituire un’anagrafe antifascista e anticomunista.Noi restiamo con i piedi ben saldi a terra, pronti a combattere i rigurgiti fascisti e i tentativi di revisionismo”.

Il terreno su cui è stato fatto il blitz notturno appartiene a privati che lo hanno acquistato proprio pre collocare il cippi e le lapidi senza nome.

Sull’episodio indaga la Digos di Savona.  “Le immagini si commentano da sole – dice il consigliere comunale Sergio Gambino – Spero sinceramente si metta a bando su facebook la pagina e che venga presa una distanza unanime di tutto il mondo politico da una associazione, Genova antifascista, violenta, antidemocratica antistorica e revisionista e di conseguenza che va contro i principi base della costituzione Italiana”. Il consigliere ha aggiunto che molto probabilmente presenterà denuncia.

Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha commentato l’episodio: “Oggi il nostro consigliere delegato alla Protezione civile Sergio Gambino è stato vittima di una volgare intimidazione – ha scritto su Facebook – un episodio che va stigmatizzato e condannato per la violenza che esprime, tra l’altro in un giorno in cui l’Italia ricorda dolorose e laceranti ferite del passato. A Sergio va la nostra solidarietà, convinti che questo non servirà a fermare la sua importante azione a servizio di Genova e dei genovesi”.

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