Genova. È notizia di oggi che Genova (9,21 euro pro capite) è la terzultima tra le grandi città – ultima Roma (3,97 euro pro capite) e penultima Bari (9,19 pro capite) – per la spesa dedicata nel 2019 a politiche giovanili, sport e tempo libero. A dirlo è una indagine di Openpolis su dati ISTAT per il 2019 su tutte le città d’ Italia.
E queste valutazioni sono state fatte prima della pandemia che ha bloccato lo sport e lo ha messo in ginocchio. La cosa fa pensare poiché dalla indagine emerge in generale che nelle regioni del Nord le amministrazioni comunali spendono di più che nelle altre zone d’Italia. E Genova?
“È in arrivo il bilancio preventivo per la nostra città – dice Cristina Lodi, consigliere comunale del Pd – un’occasione per l’amministrazione comunale genovese per risalire la china: nell’autunno 2020 avevo chiesto alla giunta comunale di impegnarsi rispetto all’erogazione di voucher per le famiglie affinché potessero continuare a sostenere le attività dei propri figli e le stesse società sportive. Per ora nulla”.
“Speriamo che nel 2021 arrivi un forte segnale in questo senso. Lo sport ha bisogno di programmazione di risorse comunali, ha bisogno che gli strumenti comunali, come il regolamento sull’impiantistica sportiva, vengano applicati, ha bisogno di risorse regionali e statali. Si può fare di più, meglio e va fatto presto e lo dimostrano Comuni come Venezia che investe 20 euro pro capite o Torino che investe 28,56 euro pro capite”, conclude Lodi.