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Liguria in zona arancione fino al 28 febbraio, ecco tutte le chiusure e i divieti da rispettare

Stop agli spostamenti tra comuni, ma ci sono eccezioni. Ecco quando serve l'autocertificazione

Coronavirus: scene di vita quotidiana a Genova, mascherine e trasporto pubblico

Genova. Dalla scorsa mezzanotte la Liguria è entrata nuovamente in zona arancione come prevede l’ultima ordinanza del ministro Speranza valida fino al 28 febbraio compreso. Sarà possibile uscirne prima solo in caso di ulteriore peggioramento che porti la regione verso la zona rossa. Fallita l’istanza urgente del presidente Giovanni Toti che aveva provato a chiedere un rinvio di ventiquattr’ore per salvare il San Valentino dei ristoratori, che invece oggi saranno aperti solo per l’asporto.

Le chiusure

Con la zona arancione bar e ristoranti sono chiusi per la consumazione sul posto, ma restano aperti per l’asporto dalle 5 alle 22. I locali classificati come “bar e altri esercizi simili senza cucina” (codice Ateco 56.3) e “commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati” (codice Ateco 47.25) non possono effettuare vendita d’asporto dopo le 18.00. La consegna a domicilio è consentita in tutti gli orari. Restano aperti i punti ristoro lungo le autostrade, in stazioni, aeroporti e terminal marittimi oltre che i ristoranti degli alberghi, solo per i clienti che vi alloggiano.

Restano chiusi anche piscine, palestre, impianti sportivi al chiuso. I centri sportivi sono accessibili per l’attività individuale all’aperto. Chiudono nuovamente i musei, che invece potevano aprire in zona gialla, e restano chiusi teatri e cinema. Sono sospesi gli eventi fieristici e congressuali.

Zona arancione, quando si può uscire dal proprio comune

La misura principale della zona arancione è il divieto di spostamento dal proprio comune di residenza, ma esistono diverse eccezioni. È consentito uscire dal proprio comune:

– per ragioni di necessità, studio, lavoro o salute compilando il modulo di autocertificazione (scaricalo qui)
– se si abita in un comune con meno di 5mila abitanti per spostarsi entro un raggio di 30 chilometri, ma in ogni caso è vietato raggiungere i capoluoghi di provincia
– per svolgere attività sportiva, ma esclusivamente per questo motivo, e comunque terminando lo spostamento nel comune di partenza
– per raggiungere la propria seconda casa, anche fuori regione (questo è ciò che è emerso ieri dalle agenzie di stampa, ma il governo non si è ancora pronunciato con le Faq).

Si ricorda che è sempre in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, violabile solo con una valida autocertificazione per ragioni di necessità, studio, lavoro o salute.

Seconde case

Come chiarito da diverse settimane, è sempre possibile raggiungere una seconda casa, anche in un’altra regione a prescindere dal colore, a patto che si tratti di un’abitazione di cui si possa dimostrare la proprietà o l’affitto antecedente al 14 gennaio, e che a spostarsi sia solamente il nucleo familiare. Dunque non è possibile invitare amici o altri parenti

Visite a parenti o amici

È sempre in vigore la limitazione agli spostamenti verso abitazioni private, che vale a prescindere dal colore della regione. È consentito visitare una sola casa abitata, una volta al giorno all’interno del proprio comune, massimo due persone (non si contano minori di 14 anni e conviventi disabili/non autosufficienti). Se ci sono ragioni di necessità (ad esempio assistere un parente disabile) non ci sono limitazioni agli spostamenti, basta compilare l’autocertificazione in caso di controlli.

Scuole

Il presidente Toti non ha emesso alcuna ordinanza per limitare l’apertura delle scuole superiori, che restano quindi attive con le lezioni in presenza per il 50% degli studenti a rotazione. Andranno tutti in classe invece gli studenti delle elementari e delle medie.

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