Situazione

Liguria arancione e ristoranti chiusi, nessuna risposta dal governo all’istanza di Toti: “Temo il silenzio dissenso”

Al tramonto niente buone notizie per i locali che avrebbero potuto recuperare parte degli incassi di San Valentino. Il governatore risponde alle opposizioni: "Colpa è di Boccia e Speranza"

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Genova. “Le abbiamo provate davvero tutte nelle ultime ore, dall’ipotesi non percorribile di un’ordinanza regionale che consentisse l’apertura, alle telefonate con il ministro Speranza per chiedere che il passaggio in fascia arancione scattasse a domenica conclusa fino all’istanza urgente che ho inviato questa mattina al nuovo presidente del consiglio Mario Draghi, ma al momento non ho ricevuto alcuna risposta”.

Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, durante il punto covid di questo pomeriggio, ha dichiarato, in merito alla richiesta avanzata al governo per salvare i fatturati dei ristoranti nella giornata di domani, 14 febbraio, San Valentino: “Temo che valga il meccanismo di silenzio dissenso, purtroppo, anche se ancora mi auguro che ci possa essere nei prossimi minuti una risposta di buon senso”.

Mentre lo dice sulla Liguria cala il tramonto e il tempo è ormai scaduto i ristoratori che avevano già riempito i frigoriferi e le dispense per soddisfare le tante prenotazioni ricevute. Anche se una risposta dovesse arrivare non è detto che i gestori sarebbero in grado di cambiare nuovamente programmi dopo, magari, avere telefonato a tutti i clienti per disdire i tavoli e organizzare sistemi di delivery e asporto.

“Abbiamo in tutti i modi provato a chiedere un decreto diversificato per province, visto che l’Rt della Liguria è influenzato pesantemente da quello imperiese, abbiamo provato a chiedere un rinvio di 24 o 12 ore e persino – afferma Toti – all’ipotesi di fare anche un’ordinanza della Regione Liguria ma questo avrebbe comportato una serie di problemi legali e anche di rischio di sanzioni che non è possibile affrontare”.

Toti intanto risponde all’opposizione – Pd e M5s – che hanno detto che se la Liguria è arancione la colpa è sua che non ha agito nei giorni passati con un’ordinanza di limitazione del contagio per l’imperiese e il territorio dell’Asl 1.

“Se la Liguria passa in fascia arancione e grazie alla politica della premiata ditta Boccia-Speranza, entrambi esponenti della sinistra – replica Toti – se dopo 12 mesi di pandemia gli esponenti della minoranza non hanno capito che gli interventi fatti tre giorni prima danno risultati 10 giorni dopo, francamente non sappiamo più come spiegarglielo”.

“Invece di sollevare inutili e pretestuose polemiche, sarebbe apprezzabile che anche le opposizioni sostenessero questa richiesta, nell’interesse dei liguri”, conclude Toti.

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