Genova. Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti avrebbe dovuto agire nei giorni passati con un’ordinanza ad hoc per il ponente ligure e fare in modo di limitare il contagio che ha trascinato in alto l’Rt di tutto il territorio. Ne sono convinti i consiglieri del gruppo del Pd in Regione che attaccano il governatore e assessore alla Salute.
“Da inizio settimana avevamo chiesto attenzione a Toti verso la crescita dei casi nell’imperiese. Perché non è intervenuto tempestivamente con ordinanze mirate che avrebbero potuto evitare la zona arancione in tutta la Liguria?”, si chiedono i Dem.
Nella giornata di martedì scorso, in consiglio regionale il consigliere Enrico Ioculano, ex sindaco di Ventimiglia, aveva chiesto al presidente Toti conferme sulla notizia della possibile zona rossa nell’imperiese, in particolare per le zone di Sanremo e Ventimiglia, già annunciata a mezzo stampa.
“In risposta Toti, aveva dichiarato che stava facendo valutazioni su come intervenire in quelle zone, che presentavano un aumento dei casi superiore alla media regionale – ricordano dal Pd – di queste valutazioni nei quattro giorni successivi non se ne è più saputo nulla, nonostante la continua crescita dei casi nel ponente imperiese. E il risultato è che i ritardi di Toti nell’adozione di misure specifiche nei territori più colpiti dall’epidemia ha trascinato tutta la Liguria in zona arancione”.
E’ nei poteri del presidente della Regione adottare misure restrittive nelle zone in cui il virus circola di più, con ordinanze regionali. L’ha fatto l’Umbria, l’ha fatto la Toscana, di fronte a situazioni critiche. L’aveva già fatto la Liguria per La Spezia e Genova. “Perché – si chiedono i consiglieri d’opposizione – pur sapendolo da inizio settimana, Toti non è intervenuto sulle zone più critiche? Perché Toti non ha adottato tempestivamente misure restrittive per quei territori provando a evitare la zona arancione al resto della Liguria che presentava e presenta dati da zona gialla?”.
Il Pd aggiunge: “Il tentativo in extremis rivolto al Governo di spostare l’inizio della nuova zona arancione al pomeriggio di domenica è l’ulteriore tentativo di scaricabarile rispetto a una vicenda in cui si pagano i ritardi e le confusioni della gestione. È una richiesta fatta in modo strumentale, una ricerca del consenso giocando sulla pelle dei ristoratori, rischiando di fornire una falsa illusione”.
“Anche noi auspichiamo che si possa rimediare ai ritardi nella gestione della pandemia da parte della Regione, anche se ormai sono già numerose le disdette e gli ulteriori danni economici. Danni, cui Regione Liguria dovrebbe sopperire mettendo in campo sin da subito ristori regionali, come proporremo già nelle prossime ore”, conclude il gruppo Pd in Regione.