Genova. La maggioranza di centrodestra in Liguria si schiera contro la legge Zan sull’omotransfobia, già approvata alla Camera ma ancora in attesa di essere discussa al Senato. È l’esito della mozione proposta da Gianni Pastorino (Linea Condivisa) che avrebbe impegnato la giunta a sostenere “la proposta di legge in materia di violenza o discriminazione per motivi di sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere con la predisposizione di politiche attive dedicate”. A favore solo gli 11 consiglieri di minoranza, 18 i voti contrari.
La mozione era nata dopo il caso di Camilla Cannoni, la 23enne infermiera genovese che aveva denunciato con un video in lacrime sui social, diventato ben presto virale, di essere stata minacciata di morte e presa di mira con atti di vandalismo dai vicini di casa perché lesbica.
La legge Zan introduce nuove fattispecie penali che puniscono comportamenti accomunati dalla finalità di discriminazione fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. È previsto il carcere per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione fondati su questi motivi, chi istiga a commettere o commette atti di violenza o provocazione alla violenza, chi partecipa o assiste organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi. Nel testo definitivo approvato dalla Camera è stata anche inclusa una clausola che salvaguarda la libertà d’espressione per evitare che fosse introdotto un nuovo reato d’opinione.
“Questa legge è discriminante perché va a escludere altre categorie disagiate come i poveri, i deboli, i senzatetto e i disadattati, ed è in evidente contrato con l’uguaglianza sancita dalla Costituzione”, ha detto la consigliera leghista Mabel Riolfo. “Questa legge cerca di attaccare la libertà di espressione e pensiero delle persone, e potrebbe riscrivere la natura umana”, ha aggiunto il capogruppo Stefano Mai.
Contraria l’assessora alle Pari opportunità Simona Ferro (Fratelli d’Italia) che non ritiene necessaria l’approvazione di una nuova legge sulla discriminazione basata su identità di genere e orientamento sessuale perché esiste già “una legislazione adeguata in materia”.
“La Regione Liguria ha fatto un percorso e si è dotata nel tempo di due leggi molto importanti – ha spiegato – con la legge 26 del 2008 sull’Integrazione delle politiche di pari opportunità di genere in Regione Liguria, ha perseguito l’universalità dell’esercizio dei diritti di cittadinanza e le pari opportunità tra uomini e donne nella vita economica, sociale e politica, mediante l’integrazione della dimensione di genere nella normativa e nell’azione politica e programmatica regionale; con la legge 52 del 2009, norme contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, ha confermato la necessità di adottare politiche finalizzate a consentire ad ogni persona la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere, promuovendo il superamento delle situazioni di discriminazione. La Regione Liguria, dunque, già si impegna a tutelare le differenze e a contrastare le discriminazioni di genere; lo Statuto della Regione si fonda sui principi di libertà, sussidiarietà, pluralismo, democrazia, uguaglianza fra uomo e donna, giustizia e solidarietà e l’azione del governo regionale è sempre stata sollecita nell’attuare le pari opportunità. Impegnare la Regione Liguria al sostegno della ‘legge Zan’ non inciderebbe in nessuna maniera sulle attuali normative regionali in materia ed è per questo che è stata chiesta la riformulazione della mozione rendendola più aderente alla realtà ed alle esigenze dalla Regione, ma questo non è stato ritenuto accettabile dal proponente”.
Il capogruppo di Cambiamo con Toti, Angelo Vaccarezza, osservando che “su questi temi non possiamo essere divisi”, ha proposto di rinviare la discussione in commissione per arrivare a un testo condiviso, ma Pastorino ha declinato: “Mi rifiuto di presentare una mozione annacquata”, ha risposto.
Favorevoli alla mozione gli altri gruppi di opposizione. “La tutela da certi tipi di discriminazione è importante ed è importante ribadirla anche nella nostra Liguria”, ha osservato Ferruccio Sansa della lista omonoma. “Non è possibile andare avanti con la politica del ‘ma anche’, gli omosessuali vivono in una condizione diversa dagli altri”, ha detto il consigliere Davide Natale (Pd) in risposta alle critiche della Lega. “Siamo indietro rispetto alla maggioranza dei Paesi europei”, ha dichiarato il capogruppo M5s Fabio Tosi annunciando che avrebbe riportato il tema in commissione Pari opportunità, di cui è presidente.