Genova. Roberto Cingolani, milanese ma genovese d’adozione – da quando nel 2005 è diventato direttore dell’Istituto italiano di tecnologia, ruolo che ha portato avanti per 14 anni – è il nuovo ministro alla Transizione ecologica del governo Draghi.
Classe 1961, fisico e docente, da sempre propugnatore del concetto di trasferimento tecnologico sul modello di centri come il Mit di Boston o il tedesco Max Planck (dove è stato ricercatore), dopo l’esperienza all’Iit è diventato il responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo (ex Finmeccanica). In questo ambito Cingolani sta portando avanti da alcuni mesi il progetto di un supercomputer con capacità di memorizzazione di circa 20 milioni di gigabyte e che sarà uno dei più veloci del pianeta.
Il supercomputer di Leonardo sarà il centro nevralgico della sede genovese dei Leonardo Labs, i nuovi laboratori di ricerca e sviluppo corporate dedicati all’innovazione nei settori tradizionali di Leonardo e allo sviluppo di nuove tecnologie per il lungo periodo.
Ma questo è il passato, per quanto recente. Adesso Roberto Cingolani dovrà occuparsi del dicastero fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, citato dallo stesso Beppe Grillo dopo le consultazioni con Draghi e che metterà insieme deleghe del Mise e del Mit in vista dell’attuazione “green” del Recovery Plan. Dal risultato di questo lavoro dipenderà gran parte del successo del governo tecnico-politico.
Il nome di Roberto Cingolani, dopo il crollo del ponte Morandi, era stato tra quelli dei papabili per il ruolo del commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera, ruolo che venne poi affidato al sindaco di Genova Marco Bucci.
“La scelta del collega di Leonardo Prof. Roberto Cingolani, che ha reso grande un’eccellenza genovese e ligure come l’Iit, quale ministro alla Transizione ecologica ci riempie di gioia e di orgoglio”, lo afferma Marco Vezzani, presidente di Federmanager/Asdai Liguria.