Genova. Da una parte della rete operai specializzati, chiusi nelle loro tute ermetiche di sicurezza e dotati di maschere anti-gas, dall’altro lato i bambini col grembiule che giocano nel cortile. Questo è lo scenario che in questi giorni si sta ripetendo quotidianamente a Nervi, dove sono in corso le operazioni di bonifica dell’edificio dell’ex Aura, adiacente all’edificio che ospita l’asilo di Via del Commercio
Operazioni che sono iniziate lo scorso dicembre, ma che in questi giorni stanno entrando nel vivo, con le prime demolizioni che si alternano al recupero di materiale considerato pericoloso perchè composto da amianto. Tanto amianto. Ma se le operazioni si stanno compiendo con tutte le prescrizioni del caso per i lavoratori, per i bimbi dell’asilo, distante pochi metri non esiste, ad oggi, nessuna protezione.
“Nessuno ci ha avvertito o comunicato che sarebbero iniziati anche questi lavori di bonifica per rimuovere l’amianto – ci racconta una mamma del gruppo genitori che in queste ore si sta mobilitando sulla questione – abbiamo chiamato vigili e Asl per sapere cosa stava succedendo ma non abbiamo ancora ricevuto notizie. Quello che vediamo però è inequivocabile – racconta – con demolizioni fatte da operai specializzati dentro lo ‘scafandro’ e i nostri figli a pochi metri che giocano con grembiule“.
Una situazione che dura tutto il giorno: “Con le normative Covid l’asilo deve tenere le finestre aperte il più possibile, e quello che succede è che le polveri del cantiere volino anche nelle classi, oltre che nel cortile dove corrono e giocano a pieni polmoni. Sappiamo tutti quanto sia nocivo quel materiale, basta una volta per aver potenzialmente danni, che magari si manifesteranno tra anni. Ma noi questo rischio non lo vogliamo correre”.
Da qui l’iniziativa dei genitori dei trenta bimbi che frequentano l’asilo: “In queste settimane abbiamo chiesto dei monitoraggi ad Arpal che però stiamo ancora aspettando – ci spiegano – E allora stiamo raccogliendo le firme per chiedere di trovare soluzioni temporanee, degli spazi alternativi per i nostri figli. Speriamo che arrivino le risposte”. Subito, aggiungiamo noi, perchè quando si tratta di bambini anche un’ora in più di esposizione al rischio è già di troppo.