Genova. Sarà uno dei depuratori più grandi di Italia e d’Europa e permetterà di trattare i fanghi delle acque reflue e delle acque nere di circa 200 mila utenze. Parliamo dell’impianto di Cornigliano, i cui lavori sono stati recentemente sbloccati con la sentenza del Tar in accoglimento di un ricorso presentato da alcuni partecipanti alla gara di assegnazione dei lavori, e i cui “numeri” stanno mettendo in allarme la popolazione del quartiere.
Questa preoccupazione è arrivata anche in Consiglio comunale, attraverso un’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo, che ha chiesto alla civica amministrazione se fossero state valutate delle alternative alla sede individuata. La risposta dell’assessore Campora ha richiamato il percorso fatto dall’amministrazione in questi anni, ricordando come in realtà è sempre stato chiaro che il luogo di destinazione dell’impianto, che comunque sarà realizzato con le più moderne tecnologie per attenuare l’impatto sul quartiere.
Ma non solo: se questo nuovo depuratore permetterà di assorbire la gestione dei fanghi dal sito della Volpara, nel cuore della Val Bisagno, questi potrebbero essere gestiti anche in parte dall’impianto situato a Punta Vagno, per alleggerendo in questo modo lo stabilimento di Cornigliano. Una soluzione che sarà vagliata dall’amministrazione comunale nei prossimi mesi, per completare in questo modo il rinnovo della gestione di questa parte importante delle utenze cittadine.