Genova. La Liguria ha le carte in regola per passare in zona gialla da lunedì prossimo – con l’eccezione pesante dell’estremo Ponente – ma sulla rimodulazione dei parametri di rischio e del sistema dei colori chiesto dal presidente Giovanni Toti per ora sono ben pochi i segnali di apertura da parte del governo Draghi. Così si profila all’orizzonte una seconda Pasqua blindata, ipotesi che fa già litigare le forze di maggioranza a Roma.
“L’indice Rt della Liguria è intorno a 0,94, con un rischio basso e i dati di occupazione dei letti degli ospedali sono sotto le soglie e in continuo calo – ha anticipato Toti parlando a L’aria che tira su La 7 -. Per questo immagino che torneremo in zona gialla, ma non allenteremo le misure per Ventimiglia e Sanremo, dove il rischio è più alto, benché i primi risultati dello screening di massa siano abbastanza confortanti”.
L’ordinanza che colloca la Liguria in zona arancione scade il 28 febbraio, quindi le riaperture scatteranno da lunedì. Lo stesso modello, tuttavia, potrebbe essere applicato anche per future nuove chiusure. “Il sistema dei parametri per definire i colori delle zone in Italia nell’emergenza Covid si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì“, ha detto la ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini dopo l’incontro Governo-Regione.
Un “elemento positivo”, riconosce Toti, anche se “il cambio di passo nel governo ancora non l’ho colto, forse comprensibilmente, sono al lavoro da pochi giorni”. Il presidente ligure continua a chiedere di ridisegnare le zone su base provinciale (o comunque sub-regionale) in modo da riaprire su territori più estesi e chiudere solo dove i dati epidemiologici risultano più allarmanti. In pratica è quello che accadrà in Liguria a partire da lunedì quando – salvo sorprese – saranno tutti in zona gialla eccetto i distretti di Ventimiglia e Sanremo che entreranno in una sorta di “zona arancione rafforzata”, ma con criteri più permissivi per quanto riguarda gli spostamenti.
“Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm” ha aggiunto la ministra Gelmini. “Per l’esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita”.
Dunque, per ora, niente spiragli per bar e ristoranti che vorrebbero aprire anche a cena, e nemmeno per palestre e piscine dopo l’altolà del comitato tecnico scientifico. A cambiare saranno probabilmente anche le regole per le seconde case: la possibilità di andare nell’abitazione in cui non si è residenti cambia infatti a seconda della fascia di colore attribuita al luogo dove si vive e potrebbe essere vietata in zona rossa ma anche in arancione rafforzato. Infatti oggi in Liguria un genovese che avesse una casa a Bordighera non può raggiungerla per effetto dell’ordinanza più restrittiva varata da Toti.
Intanto è lite tra Salvini e Zingaretti sulle misure per il contenimento del Covid. Dopo che ieri in Aula il ministro Roberto Speranza ha spiegato che non ci sono le condizioni per allentamenti e ha fatto sapere che il prossimo Dpm conterrà indicazioni fino al 6 marzo e dunque anche la Pasqua, il leader del Carroccio è andato all’attacco: “Mi rifiuto di pensare – ha detto entrando al Senato – ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura.
A difendere le misure più ‘rigoriste’ è sceso in campo il segretario Dem Nicola Zingaretti. “Vedo che, sulla pandemia – ha scritto su Facebook – Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua“.
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