Verdetto

Coronavirus, la Liguria torna in zona arancione da domenica: ristoranti chiusi a San Valentino

L'ultima ordinanza del ministro della Salute impone anche il divieto di spostamenti tra Comuni della stessa regione

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Genova. La Liguria entra nuovamente in zona arancione da domenica 14 febbraio come prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Speranza. Secondo il testo ufficiale la normativa entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale e quindi – se sarà pubblicata domani come quasi sicuramente – scatterà, appunto, dal giorno di San Valentino incluso con le conseguenze negative che questo avrà per locali e ristoranti che avevano già fatto il pieno di prenotazioni.

Una decisione che Toti ha commentato in modo critico, spiegando di aver tentato senza successo di far cambiare idea al ministro Speranza: LEGGI QUI (con link al nuovo pezzo).

Difficile che il ministro Speranza decida di firmare un’ordinanza ad hoc che proroghi di qualche ora l’entrata in vigore delle nuove misure. L’ultimo Consiglio dei ministri del governo uscente, ha prorogato fino al 25 febbraio lo stop a tutti gli spostamenti tra Regioni.

Le chiusure. Con la zona arancione bar e ristoranti sono chiusi per la consumazione sul posto, ma restano aperti per l’asporto dalle 5 alle 22. I locali classificati come “bar e altri esercizi simili senza cucina” (codice Ateco 56.3) e “commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati” (codice Ateco 47.25) non possono effettuare vendita d’asporto dopo le 18. La consegna a domicilio è consentita in tutti gli orari. Restano aperti i punti ristoro lungo le autostrade, in stazioni, aeroporti e terminal marittimi oltre che i ristoranti degli alberghi, solo per i clienti che vi alloggiano.

Restano chiusi per ora anche piscine, palestre, impianti sportivi al chiuso. I centri sportivi sono accessibili per l’attività individuale all’aperto. Sempre chiusi musei, teatri e cinema. Sono sospesi gli eventi fieristici e congressuali.

Zona arancione, quando si può uscire dal proprio comune
La misura principale della zona arancione è il divieto di spostamento dal proprio comune di residenza, ma esistono diverse eccezioni. È consentito uscire dal proprio comune:

– per ragioni di necessità, studio, lavoro o salute compilando il modulo di autocertificazione (scaricalo qui)
– se si abita in un comune con meno di 5mila abitanti per spostarsi entro un raggio di 30 chilometri, ma in ogni caso è vietato raggiungere i capoluoghi di provincia
– per svolgere attività sportiva, ma esclusivamente per questo motivo, e comunque terminando lo spostamento nel comune di partenza
– per raggiungere la propria seconda casa, anche fuori regione.

Si ricorda che è sempre in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, violabile solo con una valida autocertificazione per ragioni di necessità, studio, lavoro o salute.

Visite a parenti o amici. Resta la limitazione agli spostamenti verso abitazioni private, che vale a prescindere dal colore della regione. È consentito visitare una sola casa abitata, una volta al giorno all’interno del proprio comune, massimo due persone (non si contano minori di 14 anni e conviventi disabili/non autosufficienti). Se ci sono ragioni di necessità (ad esempio assistere un parente disabile) non ci sono limitazioni agli spostamenti, basta compilare l’autocertificazione in caso di controlli.

Scuole. Le scuole elementari e medie sono regolarmente aperte per il 100% degli studenti. Per quanto riguarda le superiori la didattica in presenza è garantita per il 50% degli studenti.

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