Disastro

Cimitero di Camogli, riprese le ricerche dei resti umani caduti in mare. Ma la falesia si muove ancora fotogallery

Nella notte nuovi piccoli smottamenti: i tecnici di protezione civile stanno valutando la stabilità di tutta la zona

Camogli. Sono riprese questa mattina le ricerche dei resti umani caduti in mare a seguito del crollo di una parte del cimitero di Camogli, di cui tre settori del colombario sono letteralmente finiti in mare a causa del cedimento della falesia sottostante. I sommozzatori dei vigili del fuoco sono tornati sul posto, dopo la sosta forzata notturna: sono circa duecento i feretri interessati dal crollo, conservati in bare o cassette da ossario. Ieri pomeriggio, nelle prime ore di intervento, sono state recuperate 10 casse che saranno conservate in una struttura dedicata predisposta dalla protezione civile, in attesa di una nuova sistemazione. Definitiva.

Nel frattempo i tecnici di protezione civile sono nuovamente sul posto per valutare la staticità della falesia: nella notte sono stati avvertiti nuovi movimenti vicino alla parte crollata, e non sono esclusi nuovi cedimenti della struttura cimiteriale, ovviamente chiusa e interdetta.

Ma preoccupare non è solo il camposanto, osservato speciale sono soprattutto la strada provinciale che porta al borgo e alcune case limitrofe, costruite sulla stessa grande falesia della zona, che in questi ultimi anni è stata particolarmente battuta dalle mareggiate: sono in corso verifiche sul Belvedere dei Pescatori – transennato e inaccessibile già da ieri visto che il terreno sottostante è stato interessato da alcuni movimenti franosi – e in tutta la zona adiacente per provare a dare un perimetro di sicurezza a tutta la zona. La strada rimane a senso di marcia alternato visto che la parte a mare è stata interdetta per sicurezza.

Il crollo avvenuto ieri, infatti, se da un lato aveva dato qualche segno premonitore, con piccoli movimenti pietrosi e crepe nelle strutture, di fatto è avvenuto di schianto, come ben evidenziato dal video registrato da alcuni operai della ditta impegnata al restauro delle strutture cimiteriali. Uno crollo dalle dimensioni inedite e forse non immaginabili.

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