Genova. Poteva andare peggio? “Diciamo che la zona arancione riduce molto il traffico. Il grande sforzo della polizia stradale e quello del Comune per eliminare ogni ostacolo sulla viabilità in Valpolcevera hanno attenuato il danno, ma ci sono comunque gravissimi ritardi”. Alla terza mattinata di maxi-cantiere in A7 è Giuseppe Tagnochetti a tracciare un bilancio per l’autotrasporto.
Code praticamente ovunque, come previsto, ma non il collasso totale che si era verificato nei mesi estivi e che si temeva potesse ripetersi a causa dell’interruzione tra Genova Ovest e Genova Bolzaneto per la chiusura della galleria Monte Galletto programmata fino al 31 marzo.
“Gli allungamenti chilometrici ci sono lo stesso – ricorda il coordinatore ligure di TrasportoUnito -. Per ogni viaggio verso Milano attraverso la A26 bisogna aggiungere 40 chilometri, che corrispondono a 60 euro in più, un extra-costo enorme se pensiamo che ogni giorno partono in media 1.500 mezzi dal porto di Sampierdarena. Poi abbiamo calcolato che nel settore alimentare sono saltate due consegne su sette a causa delle code. Tutto questo pesa sulla capacità produttiva nostra e delle aziende”.
La maggior parte dei mezzi pesanti sono stati convogliati sulla A26, come stabiliva il piano di viabilità concordato con la Prefettura, con l’effetto inevitabile di congestionare anche il nodo di Voltri. Com’è noto, però, il tratto appenninico è una costellazione di cantieri, gallerie chiuse, restringimenti e scambi di carreggiata, un labirinto che aggrava ulteriormente i tempi di percorrenza di chi deve consegnare merci nel Nord Italia.
“Se la A26 fosse stata completamente libera la situazione sarebbe stata diversa – osserva Tagnochetti -. Per questo noi continuiamo a chiedere cantieri mobili e non fissi. Quando si apre un grande cantiere su una tratta le autostrade alternative devono essere in grado di accogliere tutto il flusso che viene dirottato. Sarebbe meglio chiudere completamente e finire tutti i lavori che vanno fatti. Invece Autostrade continua a spalmare i costi operativi su di noi che siamo in prima linea”.
E infatti la A7, nonostante la decisione di accorpare l’intervento sui guard-rail alla ristrutturazione della Monte Galletto, dovrà chiudere di nuovo per altri cantieri. Ancora tutta da progettare, per esempio, è la sostituzione delle barriere fonoassorbenti, rimosse (con enormi disagi per gli abitanti) dopo le irregolarità riscontrate nell’inchiesta parallela al crollo di ponte Morandi. Uno stillicidio dal quale al momento non si vede via d’uscita. Il piano di Autostrade è mirato tuttavia a concentrare le chiusure adesso per salvare il periodo estivo e quindi i flussi turistici.
Intanto nei prossimi giorni verrà ridotto il contingente di polizia locale schierato dal Comune di Genova per regolare il traffico nelle zone più congestionate. Rimarranno alcuni vigili a presidiare i punti critici, soprattutto sulle strade urbane della Valpolcevera (via Perlasca e l’asse via Polonio-via 30 Giugno) che vengono utilizzate soprattutto dalle auto per raggiungere Bolzaneto.