Genova. Una pioggia di bombe da un convoglio di 14 navi che in mezz’ora cambiarono per sempre la storia di Genova. Stiamo parlando del bombardamento navale inglese del 9 febbraio del 1941, di cui oggi corre l’80esimo anniversario: un raid navale che non trovò praticamente resistenza da parte della marina italiana e delle difese costiere liguri, e che segnò profondamente la narrazione della guerra italiana.
Sì perchè se dal punto di vista militare il blitz non fu un molto significativo, producendo qualche danno al porto, all’Ansaldo e ad alcune navi all’ancora, per Genova e i genovesi fu uno shock che cambiò completamente la percezione di quello che stava succedendo. E di quello che sarebbe successo.
Quello del 9 febbraio è il bombardamento che colpì la cattedrale di San Lorenzo, con il proiettile navale che perforò le navate senza esplodere (di cui oggi in cattedrale è conservata una copia, l’originale è stato fatto brillare nei giorni successivi) e che distrusse un edificio del Galliera uccidendo una ventina di persone. Ma non solo: fu colpita la chiesa della Maddalena e distrutta l’Accademia Ligustica di belle arti, oltre che altri importanti edifici in via XX settembre e in piazza Colombo.

(La HMS Malaya della Royal Navy, da cui partì il proiettile che colpì il Galliera)
In altre parole la guerra, fatta di bombe e distruzione, entrò “nel salotto e nel cuore” dei genovesi, toccando alcuni simboli della città: in totale furono 144 civili uccisi, 272 feriti e 254 edifici distrutti, con oltre duemila sfollati. Una vera catastrofe della città, che per la prima volta forse si accorse di quello che stava succedendo, e del preludio di quello che sarebbe successo nei mesi e negli anni successivi, dove la città fu bombardata altre decine di volte.
Ma la cosa più grave, e che divenne chiara in quelle ore, era la totale mancanza di difese per il più grande porto del paese, che era finito sotto le bombe alleate senza che un solo colpo delle batterie costiere arrivò a sfiorare il convoglio navale inglese, mentre la marina italiana, colpita duramente qualche giorno prima a Napoli, per una serie di “coincidenze” e mancate comunicazioni, non riuscì a intercettare e contrastare l’attacco.
Nei giorni successivi, al cinema Universale, per volontà del governo fascista furono esposti alcuni resti di un non meglio identificato aereo inglese, per provare a dimostrare che la capacità difesa, ma ottenne l’effetto contrario: in altre parole il “re era nudo”, e per Genova e per tutta il paese stava per iniziare la terribile stagione della morte che arriva dal cielo.