Genova. “La Liguria da lunedì 11 gennaio torna gialla e il presidente di Regione che fa? Rimanda l’attesa e più volte promessa riapertura delle scuole superiori di un’altra settimana ancora. In pratica, i ragazzi delle superiori potranno andare a fare shopping, vedersi al bar, incontrarsi in centro ma non potranno andare a scuola“. Lo dichiara la deputata ligure del M5s Leda Volpi che definisce “inaccettabile e totalmente ingiustificata la decisione del governatore Toti. Riaprire, riaprire, riaprire, è il mantra che abbiamo sentito ripetere. Peccato che evidentemente le scuole superiori non fanno parte delle sue priorità”.
“Ora, Toti spieghi secondo quali criteri gli studenti liguri di licei e istituti professionali non potranno riprendere le lezioni in presenza. Forse perché egli era più impegnato a diramare comunicati e post sui social anziché organizzare i tanti e delicati aspetti per la ripresa scolastica, tra cui il trasporto pubblico locale?”, critica Volpi.
In realtà, stando a quanto avevano dichiarato sia Toti sia Bucci, il piano del trasporto scolastico era pronto a partire già il 7 gennaio, prima che il governo rinviasse su spinta di molte Regioni tra cui anche la Liguria. Per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici erano pronti complessivamente 110 bus turistici dedicati a servizi di linea riservati agli studenti in tutte le quattro province.
“È sbagliato sacrificare sempre la scuola, anche perché in questa ‘generazione Covid’ rischiamo il disastro educativo e in Liguria, specialmente a Imperia, non ce lo possiamo permettere – avverte Leda Volpi -. Questo ennesimo stop, deciso unicamente da Toti, ha indispettito sia gli studenti sia i presidi: le scuole, infatti, avevano già organizzato i rientri al 50% e in via almeno informale comunicato le loro decisioni agli studenti e alle loro famiglie. Penalizzate maggiormente ora sono le classi prime e le quinte, per i quali si avvicina l’esame di maturità. Per tutti, ritrovare il contatto diretto con gli insegnanti è vitale. Per non parlare dell’ulteriore penalizzazione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali”.
“Il presidente di Regione ha inoltre gettato alle ortiche settimane di lavoro anche delle aziende di trasporto pubblico locale che si erano organizzate, attivandosi per rivedere turni e orari e, per incrementare le corse, per stipulare accordi con le società private, fatto quest’ultimo che sottende ora evidenti danni economici. Chi pagherà ora? Non solo: grave che Toti non si renda conto che la priorità non dovrebbero essere i centri commerciali o i bar o ristoranti. La priorità ora è la scuola di ogni ordine e grado. La riapertura degli istituti scolastici doveva essere il primo pensiero della Giunta ligure, che ancora una volta ha dimostrato di predicare bene ma di razzolare male disattendendo i proclami fatti”, conclude Volpi.