Genova. Dopo qualche mese di attesa, il Pris per la ristrutturazione del Viadotto Bisagno è stato richiesto dal Comune di Genova e quindi da parte di Regione Liguria, come legge prevede, e nei prossimi giorni arriverà la sua prima convocazione ufficiale.
Il Pris, letteralmente Programma Regionale di Intervento Strategico, è quel tavolo inter-istituzionale che ha la finalità di fornire, mediante la sottoscrizione di accordi, garanzie di tutela sociale ai soggetti occupanti immobili, incompatibili con la realizzazione di Grandi Opere infrastrutturali d’interesse strategico nazionale e regionale, che ivi risiedano sia in qualità di proprietari sia di inquilini, o che in tali locali esercitino attività economiche. Per la prima volta, quindi, in Italia sarà applicato ad un grande cantiere di manutenzione dell’esistente.
Sul tavolo ci sono le richieste dei residenti delle Gavette di essere risarciti e, in taluni casi, dove le abitazioni sono sotto l’ombra dell’infrastruttura, di essere trasferiti in altre abitazioni, anche alla luce del fatto che il cantiere durerà quasi quattro anni.
L’attivazione del Pris era rimasta in stand-by per il braccio di ferro a distanza tra Mit e Comune di Genova, dopo le dichiarazioni della ministra De Micheli che, unilateralmente, la scorsa estate, aveva annunciato i risarcimenti a carico di Autostrade ma da erogare tramite l’amministrazione civica. Dopo mesi di gelo, forse anche in virtù degli ultimi episodi a rischio, che abbiamo raccontato anche su queste pagine, lo sblocco della situazione, arrivata, secondo indiscrezioni, grazie “all’intercessione” di alcuni consiglieri regionali. Venerdì dovrebbe essere ufficializzata la prima convocazione da parte di Regione Liguria.