Genova. Va bene il digitale, gli zoom, le esperienze Hd o con i visori. Se non ci sono altre alternative. Ma la presenza, la vicinanza, la possibilità di guardare, respirare la cultura, sono un’altra cosa. Lo sa bene Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Ducale, che commenta la ripartenza dei musei, da lunedì, con il passaggio in zona gialla.
“Ripartiamo con grande forza e con la convinzione dell’importanza della cultura in questa fase complessa; ripartiamo con un appello ai nostri tradizionali visitatori, ma anche a chi ha riscoperto l’imprescindibilità della cultura: abbiamo bisogno della vostra presenza, del vostro contributo” dice.
“Acquistare il biglietto di una mostra o di una visita agli ambienti storici del palazzo ha in questo momento un valore straordinario; è un aiuto fondamentale affinché l’offerta culturale del ducale possa continuare ad essere forte, libera, e accessibile a tutti” continua Bertolucci che, lunedì 1 febbraio, in via eccezionale e comunque su prenotazione terrà alcune visite guidate alla principale mostra in corso.
“Michelangelo divino artista”, nell’appartamento del Doge, a cura di Cristina Acidini. La mostra Michelangelo aperta al pubblico solo per poche settimane, per poi chiudere a causa delle normative legate alla pandemia, ora, grazie alla disponibilità dei vari prestatori, di Casa Buonarroti e dell’Associazione Culturale MetaMorfosi, viene riaperta al pubblico fino al 2 maggio, dal lunedì al venerdì con visite scaglionate in ottemperanza alle direttive di sicurezza anti Covid-19.
Da mercoledì 3 febbraio invece nel Sottoporticato di Palazzo Ducale apre al pubblico la mostra performativa ideata da Davide Livermore. Nella sala Liguria spazio alla fotografia con “Una diversa bellezza”, un omaggio a Emiliano Mancuso.
Riapre anche la galleria Wolfsoniana ai parchi di Nervi, con l’esposizione Dar corpo al corpo, mostra incentrata sui motivi iconografici del Novecento nella Collezione Wolfson.