La lettera

Rapallo, la lettera di un ristoratore a Salvini: “La mia protesta è simbolica, non vado contro la legge”

“non è possibile aprire contro la legge. È giusto aprire, ma nel confronto tra le istituzioni e gli imprenditori”

Luci accese e inno di Mameli: la protesta di bar e ristoranti nel savonese

Rapallo. Aprire a cena nonostante i divieti? La protesta dei ristoratori tiene banco, divide e, a casa nostra, non decolla. È stato chiesto alle istituzioni di fornire dati precisi e scientifici per capire se i ristoranti sono effettivamente luoghi di contagio.

Si aspetta una risposta. Solo ieri Rocco Costanzo, ristoratore di Rapallo, ci aveva detto che, nel caso questa non arrivi, farà sì una protesta, ma pacata. Simbolica. Luci accese nel suo ristorante e musica. Ma nulla di più per non mettere a rischio se stesso e i clienti.

A distanza di 24 ore, Costanzo prende “carta e penna” e scrive a Matteo Salvini, prendendo le distanze da quanto il senatore avrebbe detto in una trasmissione televisiva in cui avrebbe sostenuto l’iniziativa.

“Senatore Salvini – scrive il ristoratore – io Rocco Costanzo ristoratore ci tengo a dirle che non apro in barba alle leggi del mio paese, io apro in sicurezza e concordato con le istituzioni, si signor Senatore Istituzioni quelle che lei rappresenta e che noi paghiamo profumatamente”

A noi dice, in sintesi, “non è possibile aprire contro la legge. È giusto aprire, ma nel confronto tra le istituzioni e gli imprenditori”. Vuole essere chiaro Costanzo “noi abbiamo scritto ai prefetti, vogliamo un dialogo. Siamo pronti ad adeguarci per contenere il contagio e lo faremo se ci faranno aprire. Non esiste un partito che giustifichi di andare contro la legge”.

Ma torniamo alla lettera al senatore del Carroccio. “La situazione per noi è drammatica, siamo tutti al collasso ma non mi è mai passata dalla testa di aprire e forzare la legge. Signor Senatore – aggiunge – forse sarebbe ora che lei rispettasse le istituzioni e sopratutto quella parte della nostra categoria che da sempre sta con il paese senza mai alzare i toni ma recriminando nelle sedi opportune le nostre esigenze difendendo la nostra dignità e valorizzando le nostre prerogative”.

“Mi aiuti ad aprire in sicurezza e con apposita legge chieda alle Prefetture di accoglierci, noi abbiamo la soluzione ma assieme possiamo solo migliorarla e renderla efficace per tutti”. chiede Costanzo. “Noi possiamo essere responsabilizzati nel controllo ad evitare assembramento proprio aprendo i nostri locali e lasciando accesso al numero consentito eliminando l’asporto evitando così assembramenti”.

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