Svolta?

Preziosi e la cessione del Genoa: “Spero che la trattativa dia soddisfazione tra qualche settimana”

"Il problema è sempre a chi lasci: finora gli interlocutori sono stati poco credibili"

Genoa Vs Juventus enrico preziosi

Genova. Il presidente del Genoa Enrico Preziosi è intervenuto ai microfoni di Campioni del Mondo su Radio 2 e ha parlato a 360 gradi sul calcio e il Covid, sulla possibilità che i fondi di investimento gestiscano i diritti di Serie A, sulla SuperLega.

“Il Genoa? Spero che ci sia qualcuno in grado di fornire maggiori garanzie per quello che è stato il mio operato: si fanno un sacco di sacrifici per mantenere una squadra in Serie A, e questo pochi lo sanno”.

Preziosi ricorda la sua presenza a Genova da 18 anni: “C’è sempre un momento per iniziare e uno per finire. Il problema è sempre a chi lasci: finora gli interlocutori sono stati poco credibili. Quello che succederà tra qualche settimana, spero possa esserci una trattativa che dia soddisfazione a chi cede e soprattutto a chi arriva”.

Sul calcio ai tempi del Covid, dice: “Sicuramente non è il clima ideale per parlare: sotto l’aspetto economico è un disastro, perché al di là di quello che può essere il supporto del pubblico, che manca tantissimo, c’è una questione di crisi generale dove ci sono anche le aziende che mantengono il calcio. Non c’è solo il presidente, ma ci sono anche aziende dietro alle società, che aiutano”.

Niente sponsorizzazioni e difficoltà con la tv (Preziosi ricorda che con Sky c’è ancora una causa aperta) rendono la situazione più difficile. “Si parlava anche di un taglio stipendi: in un momento di questo tipo, bisognerà pensare che i calciatori siano esclusi da qualunque tipo di intervento in prospettiva, di riduzione dei nostri costi. I costi sono fissi, le entrate non ci sono, e questo crea problemi soprattutto a grandi società che hanno pubblico, sponsor ed entrate importantissime. Il sistema è un po’ in difficoltà: bisogna trovare la strada più semplice per differire o ridurre un pochino o fare un sacrificio. I giocatori non sono spettatori, ma i protagonisti, e quindi il carrozzone si muove con tutto ed è evidente che si debba prendere atto di una situazione di difficoltà. Noi andiamo avanti rispettando i nostri impegni”.

Per quanto riguarda il fondo che gestisca i diritti della Serie A Preziosi sostiene: “I fondi hanno prospettive a lungo termine, non a medio o corto. E così si doveva pensare in un momenti di crisi. Dovessimo analizzare solamente questa situazione, dovremmo metterci in una stanza, piangere un pochino e lamentarci, ma come impresa dobbiamo pensare a quello che può accadere in futuro. Quindi il fatto di avere maggiori entrate: chi investe in questo settore pensa che il Covid sarà sconfitto e che ci sarà una ripresa, con maggiore entusiasmo e valore nelle aziende”.

Sulla SuperLega Preziosi concorda con altri colleghi: “Si vanno a penalizzare i club con meno sostanza. In Italia abbiamo visto quale importanza abbia il calcio e quindi escludere alcune città o regioni dal fare una SuperLega credo sia impossibile da attuare in Italia. Non rientrerebbe nello spirito italiano, in come si vive il calcio”.

 

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