Genova. Sembra impossibile dato il momento – tra norme legate al dpcm e abitudine all’autoisolamento – eppure la socialità può ancora essere messa in pratica. Così succede che nel quartiere di Pré, questa domenica, 31 gennaio, andrà in scena la seconda edizione di “Pré solidale”.
Appuntamento a partire dalle 15 in piazza Santa Fede, al capo est di via Pré. L’iniziativa è organizzata dai ragazzi del centro sociale Aut Aut 357 ed è aperta a tutti coloro che vogliano partecipare a una raccolta di beni di prima necessità per le persone meno fortunate.
Si raccoglieranno coperte e sacchi a pelo, insieme a vestiti invernali, oggetti fondamentali in questa stagione sia per chi viva per strada sia per chi si trovi in condizioni precarie, ma anche giochi, libri, colori e materiale per la scuola per i bambini e ragazzi delle famiglie meno agiate.
L’appuntamento non sarà solo una “raccolta” di oggetti ma anche un modo per tornare ad ascoltare musica insieme, anche se distanziati e con mascherine, a giocare e discutere in un quartiere di Genova che più di altri è stato silenziato dalla pandemia.
Qui, tra Pré e il Ghetto, sono stati individuati i cluster della seconda ondata del coronavirus, ed è qui che sono scattate le prime misure di prevenzione: un quartiere che vive per strada si è trovato a non poterlo più fare, molte saracinesche si sono abbassate – alcune per non riaprire mai più – per la mancanza di clienti e per le regole imposte da ordinanze e dpcm.
Alcune attività sociali a Pré si sono trovate azzoppate o azzerate, a causa del Covid, già nel corso del 2020, rendendo ancora più fragile un tessuto precario. Chi resiste – centri di aiuto e distribuzione di pasti, spazi come il punto emergenza “Casa del re” hanno iniziato a organizzarsi con appuntamenti e limitando per forza di cosa gli accessi – lo fa con difficoltà.
Quello che non è sparito è quello che, chi non conosce il quartiere, teme. La microcriminalità, spaccio innanzitutto, che non ha mai smesso di essere presente. Ed ecco perché sarà importante, domenica, tornare a rompere il silenzio. Tornare a far vivere via Pré con la solidarietà e la partecipazione attiva.
“Pensiamo che un quartiere più vivibile si possa costruire a partire dall’incontro e la solidarietà tra abitanti, da strade e piazze vissute non solo per il consumo dalla messa in rete di bisogni, desideri e lotte“, dicono dal’Aut Aut.