Genova. La federazione ligure di Europa Verde ha proposto alcune osservazioni e contributi alla discussione sul possibile ampliamento portuale a Sampiedarena.
“Ogni aumento di spazi produttivi inerenti il mare in Liguria può essere solo rivolto alla sottrazione di aree all’ambiente marino – specifica Danilo Bruno, responsabile del dipartimento beni culturali e paesaggistici di Europa Verde Liguria – ciò deve comportare in primo luogo la limitazione dell’erosione costiera, che costituisce un grave fenomeno in Liguria anche per la tutela dell’assetto territoriale e nel contempo bisogna valutare l’impatto di simili interventi con eventuali zone di tutela previste nelle vicinanze e con Pelagos-Santuario Internazionale dei Cetacei”.
Secondo Europa Verde la politica deve riprendere il proprio ruolo poiché un intervento di questo tipo, praticamente irreversibile, dovrebbe essere accompagnato da misure indispensabili e guidate da una visione ampia del territorio e delle sue relazioni sociali e culturali.
Sono quattro i punti salienti elencati da Bruno: non vi sono notizie sul ribaltamento a mare di Fincantieri, che non interessa direttamente l’area, oggetto di intervento, ma nella logica di alcune osservazioni bisogna ampliare la visione alla struttura portuale d Savona-Vado a Genova per capire come si coordinerà con quella prevista dall’intervento; bisognerà pensare all’aeroporto di Genova per due ragioni: da un lato capire se le modifiche proposte non investano gli atterraggi degli aerei e dall’altro capire se non sia l’occasione per riflettere su ruolo, funzione e scopo di una struttura, che a oggi necessita quanto meno dell’ampliamento delle piste di atterraggio se non di una rivisitazione dell’intera struttura; bisogna pensare alla mobilità cittadina come conseguenza del futuro impatto dell’ampliamento portuale: “riteniamo indispensabile ribadire la prevalenza del trasporto ferroviario su cui occorrerà dare risposte certe e non limitarsi ad annunciare che un’opera fondamentale come il quadruplicamento da Tortona a Voghera verrà progettata dopo il 2025. Indi bisognerà smettere di sbandierare opere inutili e irrealizzabili come la Gronda ma valutare opere già proposte come la cosiddetta “Genovina” e soprattutto operare per superare il Nodo di San Benigno collegando il porto direttamente all’autostrada come peraltro prevede pure la Genovina”; infine Europa Verde segnala la necessità di utilizzare al più possibile fonti rinnovabili di energia a cominciare dalla realizzazione di pale eoliche sulla nuova diga foranea fino a un forte incremento dell’energia fotovoltaica.