Genova. È davvero una storia infinita quella degli abitanti di una parte di via Robino, dove proseguono i problemi di incuria e mancata manutenzione di un tratto di strada, con conseguenti situazioni di pericolo per i pedoni e i veicoli in transito. A denunciarlo è il Partito Democratico in Comune e in Municipio Bassa Valbisagno.
In questi giorni proseguono le segnalazioni per cadute di terra stratificate e pietre sulla careggiata. Tutto ciò è aggravato da un consistente sversamento d’acqua, probabilmente piovana, in corrispondenza dei new jersey messi a protezione della strada nel 1991, sversamento che, oltre ad allagare le intercapedini dei palazzi prospicienti, ha provocato danni notevoli ed evidenti al manto stradale di quel tratto con diverse buche che costituiscono un ulteriore pericolo per la pubblica incolumità.
La questione, posta più volte all’attenzione del Comune, si protrae da decenni a causa di una suddivisione della via in parte comunale, vicinale e privata, anche se una sentenza della Corte di cassazione ha sottolineato come la via debba essere considerata per la manutenzione stradale di competenza comunale.
La stessa sentenza sottolineava inoltre che la dichiarazione che il Comune di Genova fece con una delibera del suo Consiglio in data 22 giugno 1970, relativamente alla classificazione della via Aurelio Robino aveva “mera natura dichiarativa e non costitutiva” avendo il Comune stesso eseguito le opere di urbanizzazione ordinaria e la costruzione della strada, allargandola senza realizzare i necessari muri di contenimento. Prova ne sono la normale segnaletica stradale ed il posizionamento di cassonetti Amiu e le fermate degli autobus Amt.
“Il 26 giugno 2019 – ricorda il Pd – il Municipio Bassa Valbisagno, con mozione all’unanimità, aveva chiesto interventi urgenti per la canalizzazione dello sversamento d’acqua, la pulizia della carreggiata e la verifica della sicurezza per i veicoli e i pedoni nel tratto da 101 a 117 della via. Considerato il silenzio dell’amministrazione comunale, a questa mozione ha fatto seguito un’interrogazione da parte del Municipio, rimasta anch’essa senza risposta”.
“Il Municipio si è poi pronunciato con una seconda mozione nel 27 ottobre 2020, mentre i consiglieri comunali hanno presentato interrogazioni alla giunta nel dicembre 2019, con iniziativa di Claudio Villa, e nel febbraio 2020 attraverso la capogruppo Cristina Lodi. Proprio a quest’ultima interrogazione la giunta ha risposto assicurando un intervento nei successivi 60 giorni. In questi giorni – comunicano i dem – è stata depositata una ulteriore interpellanza dalla capogruppo Lodi, per richiamare le cose non fatte e chiedere che intenzioni ha davvero, oltre le promesse, l’amministrazione comunale”.
“Di fronte a questa situazione davvero critica, sollecitiamo all’amministrazione del Comune di Genova una risposta esaustiva e, possibilmente, definitiva a tutela della popolazione residente nel quartiere”, concludono gli esponenti del Pd.