Genova. Tre agenti sono finiti all’ospedale con sintomi da intossicazione dopo l’incendio appiccato da un detenuto oggi intorno a mezzogiorno nel carcere di Marassi. A riferirlo è il segretario della Uilpa Penitenziari, Fabio Pagani. L’autore è un uomo di nazionalità tunisina, B.K., della quinta sezione, che ha dato fuoco alle lenzuola nella propria cella.
La polizia penitenziaria ha provveduto a mettere in salvo il detenuto e a spegnere le fiamme. Secondo il sindacato tre agenti hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Due sono stati dimessi con tre giorni di prognosi, mentre il terzo è ancora in osservazione al San Martino
“Non è possibile che la polizia penitenziaria risulti essere l’agnello sacrificale di un’amministrazione incapace e incompetente – attacca Pagani -. Rivolgiamo un ennesimo appello al ministro della giustizia Bonafede affinché si apra immediatamente un tavolo di confronto permanente per discutere di modello di custodia, organici, equipaggiamenti, sovraffollamento detentivo e, non ultima, di dotazione di bodycam per riprendere le operazioni di servizio della polizia penitenziaria, la quale in massima parte non ha nulla da nascondere, ma verso la quale sembra si sia inaugurato un nuovo sport nazionale fatto di denunce”.
“Salviamo la vita ai detenuti, restiamo feriti e nessuno si accorge della polizia penitenziaria. Quando, invece, bisogna puntare il dito su di noi, diventiamo immediatamente carnefici”, accusa Pagani facendo poi gli auguri di pronta guarigione ai colleghi coinvolti nell’incendio a Marassi.