Genova. Finora era solo un sogno, una possibilità contemplata dal Pums ma mai presa troppo sul serio. A breve, invece, il prolungamento della metropolitana verso Sampierdarena potrebbe diventare un progetto concreto. Il Comune di Genova ha affidato a Rina Consulting la redazione di uno studio di fattibilità per una diramazione della linea attuale da Dinegro fino alla Fiumara con tre stazioni intermedie: Matitone, Villa Scassi e Montano.
E non è l’unica novità perché nella nuova call ministeriale palazzo Tursi chiederà al governo i fondi necessari per altre tre stazioni: Rivarolo, che segnerà il capolinea definitivo sulla direttrice della Valpolcevera; Corvetto, di fatto già scavata ma mai completata e messa in funzione; e Terralba, ulteriore prosecuzione a Levante che in teoria potrebbe guardare in prospettiva all’ospedale San Martino, ad oggi considerato troppo difficile da raggiungere. Per Rivarolo e Terralba serviranno circa 70 milioni mentre l’apertura di Corvetto ne costerà 45, tenuto conto del tunnel pedonale che collegherà la metropolitana a via San Vincenzo.
Per la “linea 2” a Sampierdarena il costo stimato nella delibera è di 400 milioni, anche se il mobility manager Enrico Musso parla di 5-600 milioni. In ogni caso non sarà una passeggiata perché, a differenza del nuovo tracciato verso piazza Martinez e via Canepari, non si tratta di un percorso in superficie (non ci sono gli spazi) ma in sotterranea, sfruttando l’asse di via Cantore. Comunque la volontà c’è, almeno sulla carta. “Dopo i prolungamenti a Nord e ad Est, quell’estensione diventa l’opera prioritaria per la futura rete della metropolitana”, conferma Musso.
L’impatto sui flussi è ancora da valutare, ma è evidente che arrivare a Sampierdarena sarebbe la svolta per la metropolitana genovese. A differenza della soluzione sopraelevata indicata per la Valbisagno (il cosiddetto Skytram, in realtà una vera metropolitana automatica) non ci sarebbero rotture di carico dal centro, mentre i passeggeri provenienti dalla Valpolcevera potrebbero cambiare a Dinegro, dove i binari sono già predisposti per proseguire verso Ponente.
Nel frattempo attende di partire il cantiere a Certosa. A fine 2020 il Comune ha preso in consegna le aree ferroviarie e nei prossimi mesi – nonostante le previsioni ancora più ottimistiche dell’assessore Matteo Campora – dovrebbero iniziare lavori propedeutici mentre si svolge la progettazione esecutiva. Più complessa la situazione a San Fruttuoso, dove restano molti punti ancora da definire tra cui lo spostamento delle officine ferroviarie, previsto al momento nel 2023, che potrebbe interferire seriamente col programma degli interventi e soprattutto con l’entrata in esercizio della linea.
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