Genova. L’Italia potrebbe tornare “rossa” nel fine settimana del 9 e 10 gennaio, con solo la deroga degli spostamenti per i piccoli Comuni. Il 7 e l’8 sarebbero gli unici giorni di allentamento dopo la stretta festiva ma – anche se di fatto le Regioni risulterebbero “gialle” – il governo pensa di vietare comunque gli spostamenti tra le regioni stesse.
Poi, dall’11 al 15, misure in base alla nuova classificazione per colori da parte del Cts. E con la Liguria che con un Rt superiore a 1 rischia di essere quanto meno arancione. se non rossa: il governo vuole infatti introdurre un automatismo per cui Rt > 1 = arancione, e Rt > 1,25 = rossa.
Per fare tutto questo palazzo Chigi dovrà studiare e produrre un nuovo decreto ponte, che traghetti il Paese fino al 15 gennaio, quando scatterà un nuovo dpcm. Ma prima deve proseguire il confronto con le Regioni, avviato ieri sera. Nel frattempo preoccupa, e molto, la “variante inglese” visto che nel Regno Unito il numero di nuovi casi giornalieri è salito a 60 mila.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta così la prima riunione: “Le Regioni hanno concordato sul fatto che stiamo vivendo ancora un momento complesso, in cui il tasso di diffusione del virus è tornato a crescere, in Europa come in Italia. In più non sono ancora noti tutti i risvolti della cosiddetta “variante inglese”, con un maggiore tasso di contagiosità”.
“Di fronte a tutto questo, è giusto tornare alle cosiddette zone gialla, arancione e rossa, ma occorre rivedere i criteri – continua Toti – Oltre al criterio dell’Rt come proposto dal Governo, occorre però, per avere corretti dati per decidere, considerare anche la classificazione dei tamponi, contando quelli antigienici, il tasso di incidenza del virus e il numero di pazienti negli ospedali. Altrimenti si rischia di avere delle classificazioni regionali ingiuste e penalizzanti, o addirittura assurde, che puniscono chi fa più tamponi“.
Prosegue anche il dibattito sulle scuole: il governo vuole riaprirle con didattica in presenza almeno al 50% alle superiori. La Liguria si sente pronta ma il governatore Toti, che è anche vicepresidente della conferenza delle Regioni, è cauto: “Inutile riaprire le scuole superiori per pochi giorni, magari due, per poi richiudere. Questa sarebbe solo una decisione politica voluta da qualcuno nel Governo per mettere la propria bandierina, senza nessun vantaggio per gli studenti e con molti ulteriori disguidi per le famiglie”.