Genova. Alla faccia della crisi, del Covid e dei dpcm, alla faccia della cappa grigia su Genova in questo 2021 e di chi dice che questa non è una città per giovani. Tutto vero, in realtà, ma Nicolò Quatrida e Giulia Vassallo, coppia sul lavoro e nella vita, hanno scelto di tirare dritti come un treno e oggi inaugurano nel centro storico, in vico San Matteo, la loro pasticceria.
Si chiama Pâtisserie 918. Come il numero di chilometri che separa il capoluogo ligure da Parigi, luogo di formazione e ispirazione per i due trentenni che a luglio sono rientrati definitivamente nella loro città d’origine e hanno iniziato a costruire il loro sogno fatto di burro, zucchero e molti altri ingredienti.
“Purché siano stagionali e, nel limite del possibile, locali” sottolinea Giulia. “I macaron ai lamponi? Si fanno a luglio“. La stagionalità dei prodotti, abbinata alla qualità delle materie prime, sarà un punto fermo per i due pasticceri, entrambi dall’esperienza solida tra scuole di prestigio, lavori all’estero e sulle navi da crociera. “Cercheremo di creare un connubio tra le specialità della pasticceria francese e quelle del nostro territorio”.
Acquolina. Quindi spazio a macaron e bigné, ma anche a canestrelli e baci di dama, con alcune rivisitazioni da non perdere come i cavolini alla panna (“ma più grandi e con più panna”) o le mitiche tartellette citron limone e meringata, o pere e cioccolato. Il loro cavallo di battaglia? “La tartellette al tiramisù”. Da provare subito. In asporto, fino a quando la Liguria non tornerà in zona gialla.
“Il locale è anche bar e sala da thè, dove troverete Michele, ma ovviamente per ora lavoreremo solo con l’asporto – dicono i titolari, al lavoro in laboratorio – anche la produzione per questa prima settimana sarà cauta, vogliamo essere sicuri di proporre solo il meglio, poi alla pasticceria fresca, secca e ai macaron aggiungeremo il cioccolato”.
Tra le caratteristiche della nuova pasticceria l’attenzione all’ambiente. “Cercheremo di essere per quanto possibile plastic free, scegliendo materiali alternativi. Inoltre anche per i prodotti finiti, come le bevande, abbiamo prediletto aziende a chilometro zero, o quasi”, spiegano Giulia e Nicolò.
Prima dell’avvento del Covid lei lavorava nella pasticceria di un hotel a 5 stelle sulla Rive Gauche, lui in una storica pasticceria del Marais. Il lockdown e il lavoro ridotto hanno permesso a entrambi di far maturare l’idea di scommettere sulla loro prima “casa”, Genova. Nonostante le difficoltà e le incertezze, nonostante la minaccia di seconde e terze ondate e nonostante lo Stato non abbia previsto incentivi o ristori per le nuove aperture.
In vico San Matteo, vicino a Patisserie 918, c’è un cinema – chiuso ormai da mesi – ma c’è anche un negozio di piante da interni aperto da poco, come loro, segno che la voglia di costruire c’è e può essere contagiosa tanto quanto quell’altra cosa lì. Il profumo di buono passa anche attraverso la mascherina.