Genova. “I municipi esistono proprio in quanto grazie alla loro presenza sul territorio sono i primi diretti interlocutori dei cittadini in merito alle criticità e alle necessità delle aree che rappresentano, e per questo motivo non di toccano”.
Questa la motivazione che lancia la raccolta firme contro la riforma del decentramento proposta dalla giunta Bucci, e che in questi giorni sta facendo parecchio discutere a tutti i livelli della società civile genovese: i punti maggiormente criticati le norme che di fatto toglierebbero “il portafoglio” ai Municipi, affidando le dotazioni finanziarie ai “direttori” che faranno capo all’amministrazione centrale.
La petizione on line, che in poche ore ha già raccolto centinaia di adesioni, è stata lanciata da diverse associazioni di territorio come il Comitato Pegli Bene Comune, il Comitato Val Varenna, l’Associazione Ale Villa, L’Associazione Donne Insieme, il Comitato di Quartiere di Multedo, Il Comitato Serrea Odv che “si oppongono con forza al disegno di sottrarre fondi pubblici, autonomia e capacità d’intervento ai Municipi”.
“I municipi sono essenziali per leggere e intervenire sui bisogni espressi dal territorio. Vanno difesi aumentando il trasferimento di risorse dal bilancio comunale e potenziando le dotazioni di personale”, si legge tra i commenti alla raccolta firme, ma non solo: “Il decentramento va incoraggiato, i Municipi sono il punto di contatto fra cittadinanza e P.A. Consentono un minimo di partecipazione attraverso i comitati di quartiere e le varie forme associative presenti sul territorio. È vergognoso che la popolazione non abbia più riferimenti sul territorio”.