Economia

Esportazioni, Coldiretti Liguria: “Oltre a pandemia pesano dazi e Brexit”

"Occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti"

Olivicoltura, "Made in Quality" è il nuovo organismo di certificazione dell'olio extravergina di oliva DOP riviera ligure

Genova. Sul crollo storico delle esportazioni del 2020, oltre alle difficoltà del commercio internazionale dovute alla pandemia da Covid, pesano anche le politiche protezionistiche dell’ex presidente Donald Trump con un calo, a livello nazionale, del 6,7% dell’export negli Usa e gli effetti della tensioni sulla Brexit, con una diminuzione dell’11,9% in Gran Bretagna.

E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat del commercio estero 2020 nei Paesi extracomunitari, dal quale si evidenza che il risultato negativo annuale (-9,9%) è dovuto soprattutto all’andamento dei due principali partner commerciali dell’Italia fuori dai confini comunitari.

“A preoccupare nel 2021 – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – sono le possibili tensioni alle frontiere ed i carichi amministrativi e burocratici nei rapporti con la Gran Bretagna dopo la Brexit, che possono rischiare di condizionare anche le produzioni Made in Liguria, dal vino DOC all’olio DOP Riviera Ligure fino alle nostre produzioni di piante in vaso. Invece, Oltreoceano con l’arrivo del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden ci sono le condizioni per superare i dazi Usa che hanno già colpito le esportazioni agroalimentari Made in Italy su prodotti come salumi, formaggi, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori, risparmiando al momento vino e olio.

“Occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti – conclude l’associazione – che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia. È importante ora più che mai continuare a difendere le nostre imprese che operano nel settore agroalimentare, un settore strategico per l’Ue che sta pagando un conto elevatissimo, a causa della pandemia e per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto”.

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