Futuro

Dal governo via libera al Recovery plan, c’è speranza per lo Skytram in Valbisagno

Nel documento si parla di progetti individuati per il trasporto pubblico a Genova, in ballo anche la monorotaia Aeroporto-Erzelli

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Genova. Potrebbe esserci anche il cosiddetto Skytram, la metropolitana sopraelevata che collegherà Brignole a Molassana, tra gli interventi che il Governo finanzierà attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato ieri dal Consiglio dei ministri (scaricalo qui), che stabilisce come spendere i 210 miliardi del recovery fund.

Il documento non cita espressamente il progetto, ma all’intero della missione numero 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” si legge: “La misura prevede realizzazione di 195 km di rete attrezzata per il trasporto rapido di massa. Tra gli interventi già individuati vi sono quelli che coinvolgono Genova, Bergamo, Rimini, Firenze, Roma e Palermo. Inoltre, si prevede la realizzazione di ulteriori 97 km di rete attrezzata per sistemi di trasporto rapido di massa. Gli interventi oggetto di questo secondo gruppo saranno individuati tramite una nuova manifestazione di interesse nei primi mesi del 2021″.

Dunque l’unica certezza per ora è che arriveranno nuovi soldi per il trasporto pubblico a Genova. In verità non c’è solo lo Skytram perché il Comune, tramite la Regione, aveva chiesto anche i fondi per realizzare la monorotaia tra la futura stazione ferroviaria dell’Aeroporto e il parco tecnologico di Erzelli, 113 milioni per la parte a monte e circa altrettanti per il collegamento al Colombo. L’istanza era già stata respinta una prima volta dal Mit per carenze progettuali. Ma alla fine è possibile che il recovery plan possa finanziare anche (o soltanto) quest’opera per cui è in dirittura d’arrivo la progettazione preliminare.

Per realizzare il progetto di Skytram scelto da Tursi, quello presentato da Alstom-Itinera-Meridiam, servono 580 milioni di euro. Per pagarlo le alternative principali sono tre. La prima: intraprendere la strada del project financing, cioè addossare ai privati l’intero investimento – col possibile ingresso di altri soggetti – per poi corrispondere un canone di gestione (la richiesta attuale ammonta a 1,78 miliardi in 30 anni, ma finché non si firma un contratto si può trattare). La seconda: mantenere sul tavolo la proposta già dichiarata “di interesse pubblico” ma cercare di ottenere un finanziamento statale che tuttavia non potrebbe superare il 50%. La terza: farsi finanziare l’intera opera, ma a quel punto sarebbe necessaria una gara.

Lo Skytram misura “appena” 6,5 chilometri, quindi potrebbe rientrare senza problemi nei 195 chilometri citati dal recovery plan. In ogni caso il Comune lo inserirà anche nell’elenco con cui parteciperà alla call del ministero dei Trasporti in scadenza il 15 gennaio, una “lista della spesa” che vale ben un miliardo e 200 milioni compresi anche i tre prolungamenti della metropolitana (Rivarolo, Terralba e Sampierdarena) e la monorotaia Aeroporto-Erzelli, anche questa presente in entrambe le istanze.

Il piano approvato ieri dal Consiglio dei ministri cita anche la nuova diga foranea per il porto di Genova, ma non menziona l’importo assegnato. La ministra Paola De Micheli durante la presentazione del dibattito pubblico aveva confermato la dotazione di 500 milioni da integrare eventualmente in seguito (il costo totale dell’opera sarà di 1-1,3 miliardi a seconda della variante che verrà scelta) mentre il deputato leghista Edoardo Rixi fino all’ultimo ha spinto perché la cifra tornasse a un miliardo come inizialmente previsto.

Tra gli altri finanziamenti che la Liguria aveva chiesto ci sono: interventi di ammodernamento all’ospedale Gaslini di Genova (115 milioni), interventi all’ospedale Galliera (103 milioni), il tunnel della Val Fontanabuona, riqualificazione della Valpolcevera e in particolare dell’area del cerchio rosso sottostante al ponte San Giorgio, il piano per la rigenerazione del centro storico genovese, il cavo Blue Med,  l’elettrificazione dei porti e interventi sull’edilizia scolastica.

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