Memoria

Da anni nei depositi di un museo, i leoni di marmo di Villa Scassi torneranno a ruggire fotogallery

Si trovano nei magazzini di Sant'Agostino insieme a busti e portali "dimenticati", il presidente del municipio Colnaghi: "Bisogna riportarli nel quartiere"

Statue leoni Sampie

Genova. Che i depositi del museo di Sant’Agostino siano una fonte inesauribile di sorprese non è una grande novità. Ci sono centinaia di pezzi catalogati e conservati, in attesa di restauri o semplicemente di trovare un posto nel mondo. L’aspetto positivo è che lì, in Sarzano, sono “al sicuro” da atti vandalici, dalle intemperie o dalle cattive abitudini. Quello negativo è che, a parte gli addetti ai lavori, nessuno li può ammirare.

Nei giorni scorsi il presidente del municipio Centro Ovest, che riunisce Sampierdarena e San Teodoro, Michele Colnaghi, si è “fatto un giro” nei depositi di Sant’Agostino, e come Indiana Jones alla fine de “Il Regno del teschio di cristallo” (non memorabile quarto episodio della saga, dove finalmente il protagonista si avventura nei depositi dove era conservata l’Arca dell’Alleanza”), si è mosso tra i corridoi alla scoperta di alcuni pezzi interessanti. Da prendere “e portare a casa”.

Sicuramente tra le opere d’arte che meglio troverebbero una collocazione a Sampierdarena sono due leoni di marmo rimossi anni addietro dal giardino di villa Scassi. Come altre statue del viale alberato erano state danneggiate, se non quasi totalmente distrutte. “Vogliamo riportarli a Sampierdarena, è lì che devono stare”, afferma. Magari non necessariamente nel giardino della villa, dove potrebbero essere di nuovo danneggiati, ma perché no, all’interno di un edificio storico, come potrebbe essere quello del municipio o dentro un’altra delle ville.

I leoni, realizzati probabilmente nel XVI secolo, così come villa Scassi, per volere del nobile Vincenzo Imperiale. Villa Scassi era definita anche “la Bellezza” proprio per i maestosi giardini sviluppati fino alla fontana e al ninfeo del Nettuno, attraverso ampie gradinate e una vegetazione che al tempo era lussureggiante.

E di restauro necessitano quattro busti, sempre marmorei, sempre ritrovati a Sant’Agostino. “Si trovavano a villa Giuseppina, in via Bologna, a San Teodoro dove peraltro soggiornò anche Giuseppe Mazzini, alcuni sono davvero rovinati, sul volto di un nobiluomo sono stati disegnati baffi e occhiali, sicuramente avranno bisogno di un restauro”. Tra questi anche una statua “decapitata”, una figura femminile.

Nei depositi anche un bellissimo sovrapportale di cui però non è ancora chiara la provenienza. Potrebbe arrivare da una delle tante ville di Sampierdarena ancora esistenti o da qualche edificio demolito.

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