Genova. “Chi dice che la scuola non incide sui contagi dice delle balle politicamente orientate. Dai dati della prima settimana di apertura un minimo sono aumentati i cluster familiari dovuti a studenti risultati positivi che hanno bloccato la loro famiglia ed è la ragione per cui stanno crescendo i positivi e anche gli isolati a domicilio”. Così il presidente Giovanni Toti nel corso della diretta serale sulla propria pagina Facebook.
Domani inizierà la seconda settimana di apertura per le scuole superiori al 50% dopo due mesi di didattica a distanza integrale, in parte anche a causa dell’ordinanza della Regione Liguria che aveva posticipato il rientro dall’11 al 25 gennaio. “È giusto avere aperto la scuola, ne sono responsabile, tutto questo vuol dire che è gratis e non comporta contagi? Non è vero, chiunque lo dica vi racconta delle balle – ribadisce Toti -. Un pochino incide, anche se non tantissimo. Ora ci mettiamo i ristoranti, incidono un pochino anche quelli”. La tesi che la scuola non fosse un luogo di contagio era stata sostenuta anche da Luigi Canepa, direttore del consultorio della Asl 3.
Tutto per dire che adesso, entrando in zona gialla, “ci vuole più prudenza di quando eravamo chiusi”. In tutta Italia è già polemica per gli assembramenti nel weekend, ed episodi di affollamento si sono verificati anche a Genova con intervento della polizia locale. “Non faccio la ramanzina – chiarisce Toti -. Mi sembra normale che, se si apre un po’, la gente vada a fare una passeggiata o shopping, dico solo: facciamolo con grande attenzione e prudenza. Non verrei ritrovarmi tra due settimane in zona arancione perché l’incidenza in alcune province è cresciuta”.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, Toti ha annunciato che “tra domani e dopodomani ci saranno alcune riunioni importanti con Alisa e Liguria Digitale per mettere a punto il sistema di prenotazione. Vorremmo evitare i cosiddetti click day dove tutti corrono e il sistema va in crash. Stiamo organizzando il nostro Cup in modo tale che, con calma, chi può accedere si prenoti”.
A preoccupare sono soprattutto i ritardi nelle consegne da parte di Pfizer e Moderna. Il vaccino AstraZeneca, poi, potrà essere somministrato solo al di sotto dei 55 anni, “e non poterlo usare per gli ultraottantenni è un gravissimo danno – commenta Toti – perché anche oggi i morti sarebbero meno delle dita di una mano se potessimo metterli in sicurezza”.