Genova. “Immaginiamo che nel prossimo report l’Rt sia esattamente a cavallo di 1, cioè tra 0,98 e 1,01. È una definizione che comporterà qualche riflessione, ma siamo esattamente a cavallo tra zona gialla e zona arancione”. E in ogni caso “la zona rossa con questi dati non è nel novero delle cose“.
Il presidente Giovanni Toti durante il consueto punto stampa sull’emergenza coronavirus non prevede lo scenario peggiore. A scoprire le carte sarà l’ordinanza del ministro Speranza che arriverà venerdì o sabato in base ai dati del 34esimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, ma col nuovo sistema di attribuzione delle zone contenuto nel decreto legge approvato la scorsa notte dal Consiglio dei ministri (e che, al momento in cui pubblichiamo questo articolo, non è ancora apparso in gazzetta ufficiale).
“L’Rt della regione è lievemente calato, siamo a 1,04 mentre eravamo a 1,07 in ultimo report – specifica Toti -. Ritengo che nel monitoraggio in arrivo possa salire anche qualcosa di meno, ma attendiamo tutti di vedere i numeri consolidati”. Gli altri fattori di rischio non preoccupano: “Restano sostanzialmente moderati. Abbiamo le terapie intensive intorno al 30%, i posti letto al 40%, un’incidenza di circa 2 casi ogni 10mila abitanti”.
Il grande punto interrogativo, ovviamente, riguarda le scuole. Le elementari e le medie apriranno comunque il 7 gennaio, mentre per il ritorno in classe del 50% degli studenti delle superiori il Governo ha deciso di aspettare l’11 gennaio proprio per non anticipare la nuova classificazione delle regioni. “Se sarà zona gialla o arancione non cambierà nulla, se invece dovessimo essere classificati zona rossa, cosa che con questi dati non è nel novero delle cose, le superiori rimarranno chiuse“, ricorda Toti.
In ogni caso, nel caos dei governatori che si muovono in ordine sparso, in Liguria si escludono ordinanze per posticipare ulteriormente l’inizio delle lezioni in licei e istituti tecnici e professionali: “Al momento è assai probabile che non sia necessario alcun provvedimento – risponde il presidente ligure – perché prima di domenica prossima sapremo quale sarà la nostra collocazione e quali scuole apriranno lunedì. Non occorre alcuna ordinanza ponte per dare ordine al sistema. Stando ai dati di oggi il calendario predisposto lo riteniamo accettabile. Come sempre fino a domenica ci riserviamo ulteriori valutazioni”.