Cautela

Coronavirus, la curva del contagio è tornata a crescere: “Era previsto, nessuna pressione sugli ospedali”

A dirlo il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti: "Stiamo verificando i dati fisiologici ai giorni pre natalizi"

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Genova. In questi giorni il sistema sanitario regionale sta registrando una inversione di tendenza per quanto riguarda i casi di contagio da coronavirus, che dopo settimane di seppur lenta decrescita, in questi giorni sono tornati a crescere, producendo un maggior numero di ricoveri e di terapie intensive.

Terza ondata? Ancora presto per dirlo: “Stiamo scontando il maggior numero di contatti avvenuto nei giorni prima di Natale – spiega il governatore Giovanni Toti durante il consueto punto stampa sulla situazione nella nostra regione – contagi che con i consueti periodi di incubazione si stanno manifestando adesso. Attendiamo invece nei prossimi giorni si facciano sentire le misure prese dal governo per le festività”.

Nessun allarme per quanto riguarda le strutture sanitarie, assolutamente non sotto pressione in questo momento: “Abbiamo registrato in questi giorni un aumento dei passaggi ospedalieri ma i nostri pronto soccorso non sono assolutamente sotto pressione – ha confermato Angelo Gratarola, responsabile del Dipartimento regionale di Emergenza Urgenza e componente della task force ligure per l’emergenza Covid-19 – un fatto che avevamo previsto, un rimbalzo che ci attendevamo. Anche per le terapie intensive non ci sono margini di preoccupazione, visto che al momento siamo tra i 70 e 75 casi“, su circa 209 posti disponibili.

Non bisogna però mollare la presa sulle misure di prevenzione del contagio: “L’aumento potrebbe anche tornare ad essere significativo – ha specificato Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa – per cui oggi come ieri sono fondamentali le misure di contenimento. Questo leggero incremento si riverbera anche sull’RT, e per questo dobbiamo mantenere la fase di controllo”.

In caso di ritorno di una fase espansiva del contagio, però, la situazione sarà diversa grazie ai tanti lavoratori delle strutture sanitarie ospedaliere e delle rsa che sono, e saranno, vaccinati nelle prossime settimane: “Già escludere eventuali cluster ospedalieri e delle rsa dalla pressione delle strutture ci permetterebbe di affrontare con maggiore serenità una eventuale terza ondata“.

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