Genova. “L’aria pulita è un diritto, stabilito dalla legge, anche per chi vive accanto a un’industria. Serve subito un piano per la gestione dei cattivi odori redatto dalle aziende (come spiegato dall’assessore Giampedrone) e che Arpal installi le centraline di monitoraggio della qualità dell’Aria e delle emissioni odorigine”, così Selena Candia, Consigliera regionale della Lista Sansa.
Durante il Consiglio regionale di oggi, Candia ha portato davanti all’aula la delicata questione dei miasmi nelle zone di Fegino, Multedo e San Quirico. Una battaglia lunga anni, che però non ha ricevuto la necessarie risposte.
“I cittadini sono costretti a convivere con i cattivi odori provenienti dai depositi chimici e petroliferi accanto alle loro case – spiega Candia -. Una situazione comune a tante altre aree della Liguria. Eppure, nel 2017, il Codice dell’ambiente ha equiparato i cattivi odori delle industrie all’inquinamento atmosferico: significa che i miasmi vanno controllati proprio come il fumo di una ciminiera. Ed è la Regione a dover stabilire limiti e obblighi”. Da allora è cambiato qualcosa per chi vive di fronte a un’industria? No.
L’assessore all’Ambiente Giampedrone ha spiegato che la Regione ha redatto le linee guida per i cattivi odori, ma che è compito delle aziende fare un piano e della Città Metropolitana controllare che sia rispettato.
“E’ un percorso complicato, indubbiamente: ma dobbiamo pretendere dalle aziende questo piano al più presto e che Arpal installi delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria e dei cattivi odori. Perché tutti gli abitanti di tutte le zone della Liguria hanno gli stessi diritti: tra questi c’è il diritto di vivere un quartiere salubre”, conclude Candia.