"bombardamento"

Botti di fine anno, ordinanza inascoltata ovunque in città: tanti i cassonetti in fiamme

L'arrivo dell'anno nuovo salutato da un arsenale mai visto in tutti i quartieri di Genova

Genova. Forse la voglia di sfogarsi e “cacciare” l’anno vecchio, forse perchè il confinamento domestico ha creato il bisogno di far qualcosa di diverso, ma il capodanno appena trascorso è stato accompagnato probabilmente dal più intenso “arsenale” di botti e fuochi d’artificio visto a Genova in queste occasioni.

Migliaia di esplosioni ed effetti pirotecnici hanno risuonato in ogni angolo della città per diverse decine di minuti dopo lo scoccare della mezzanotte, in barba all’ordinanza comunale che ne prevedeva “il divieto di detenzione e uso di ogni artificio pirotecnico e materiale esplodente in area pubblica e aperta al pubblico, anche non frequentata da persone“: segnalazioni arrivano da tutti i quartieri, dalla periferia come dal centro, quest’ultimo illuminato a giorno poco dopo la mezzanotte da alcuni bengala di segnalazione navale.

Per fortuna però non ci sarebbero feriti da segnalare: il centralino operativo del 118, infatti, ha riportato di una notte tutto sommato tranquilla, senza “corse” e traumi da fuochi d’artificio mal gestiti. Merito anche dell’operazione compiuta nelle ultime ore del 2020 dalla polizia che ha permesso il sequestro di diversi chili di botti illegali, come alcuni esemplari della “Bomba Covid”, la variante della “palla di Maradona” ma con un potenziale esplodente ancora maggiore, potenzialmente mortale.

Ma per i vigili del fuoco è stata una notte di lavoro, con tanti, tantissimi cassonetti andati in fiamme a causa dei botti: decine gli interventi praticamente ovunque in città per evitare che i piccoli roghi diventassero pericolosi, come per fortuna non sono stati. Unico momento di tensione un incendio scoppiato in un capannone ferroviario abbandonato in Val Polcevera, peraltro già interessato da episodi simili in passato, dove hanno preso fuoco una serie di pneumatici e rifiuti vari.

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