Bilancio

Asef, effetto Covid: 611 trasporti funebri in più nel 2020, la cremazione è ormai la scelta principale

3.878 i servizi effettuati, con una media di 13 funerali per ogni giornata lavorativa

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Genova. Al termine del 2020, anno tragicamente segnato da due ondate pandemiche Covid-19, il bilancio operativo e finanziario di Asef srl si chiude in attivo. Con quasi un quinto dei servizi funebri in più rispetto al 2019 (+ 18,7%), la partecipata del Comune di Genova specializzata in onoranze e trasporti funebri si affaccia al 2021 con un consuntivo positivo.

Il 2020 registra 611 trasporti funebri in più rispetto al 2019, per un totale di 3.878 servizi effettuati, con una media di 13 funerali per ogni giornata lavorativa. Il dato garantisce una chiusura di bilancio in positivo (il decimo consecutivo) a fronte di un grande sforzo profuso nell’organizzare servizi in tempi meno che dimezzati a causa della pandemia, con spese superiori, e garantendo la piena sicurezza agli addetti ai servizi operativi e di front office attraverso procedure di emergenza e utilizzo spinto di Dpi (Dispositivi di protezione individuale).

Il trend aziendale rispecchia quello cittadino. A Genova, da gennaio a dicembre 2020, sono stati effettuati nel complesso 11.141 trasporti funebri, con un incremento del 23% rispetto al 2019, anno in cui i trasporti furono 9.062. Asef srl nel 2020 ha coperto il 34,8% della totalità dei servizi richiesti nel capoluogo ligure.

La gran parte dei servizi funebri si è conclusa con la cremazione dei defunti. Nel 2020 questa scelta è stata operata dal 71 per cento dei cittadini che si sono rivolti ad Asef per le esequie (2754 su 3878 servizi, +4% rispetto al 2019), in linea con l’andamento in ambito cittadino. Il 18% dei servizi funebri si è concluso con l’inumazione in campo comune, mentre l’11 per cento di chi ha subito un lutto ha optato per una tumulazione in galleria o in pavimento. Il numero delle inumazioni è sceso, rispetto al 2019, del 2,5%, evidenziando come, nei grandi numeri, chi ha avuto perdite durante la pandemia, quando ha avuto il tempo di scegliere (non sempre è stato così), ha optato per la cremazione.

“La pandemia ha colto noi, come tutti, di sorpresa – commenta Franco Rossetti, dirigente amministrativo e gestionale di Asef srl – vista la delicatezza della nostra mission aziendale, abbiamo immediatamente varato procedure di emergenza in linea con i Dpcm, sempre nel rispetto delle necessità e dei voleri dei famigliari dei defunti”. Durante la prima ondata della pandemia non è stato possibile effettuare servizi funebri. Ai dolenti, inoltre, è stato vietato l’accesso ai cimiteri a seguito dei defunti. “Uno choc per i cittadini e una forzatura enorme per noi – aggiunge Rossetti – tutto ciò, sul piano gestionale, ha implicato un’estrema accelerazione nei trasporti che ha determinato sforzi aziendali e organizzativi notevolissimi. L’azienda è stata costretta a cambiare volto in brevissimo tempo”.

Nel corso dell’anno, nonostante le limitazioni derivanti dal divieto di assembramento, Asef ha portato a termine due concorsi per l’assunzione di operatori funebri e addetti alla rete commerciale. “L’azienda ha garantito la piena operatività nonostante la carenza di personale in posizioni strategiche – sottolinea Maurizio Barabino, amministratore unico di Asef srl – negli ultimi due mesi, le procedure concorsuali sono giunte al termine con l’assunzione di sei operatori funebri e cinque addetti alla rete commerciale”.

La partecipata del Comune di Genova si affaccia al 2021 rinforzata nei settori operativo e commerciale e con un parco mezzi interamente rinnovato. “Non sappiamo quali sfide ci attendano – afferma Barabino – Sappiamo però che siamo pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà, con un buon equilibrio finanziario, possibilità di effettuare investimenti e il personale in piena forza”.

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