Restrizioni

Ancora un weekend in zona arancione in Liguria, ecco perché potrebbe non essere l’ultimo

Oggi e domani vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune, di nuovo chiusi bar e ristoranti

Vita quotidiana coronavirus mascherine spesa fila poste vecchi

Genova. Liguria in zona gialla, ma solo da lunedì prossimo. Questo weekend infatti sarà arancione in tutta Italia per effetto del decreto legge dello scorso 5 gennaio che ha prolungato la “frenata” generale dopo le restrizioni nelle feste natalizie. Non è detto però che sia l’ultimo perché già dalla prossima settimana i dati potrebbero cambiare.

Per oggi e domani, dunque, vale ancora il divieto di spostarsi dal proprio comune di residenza. Unica eccezione per i comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti dai quali si potrà uscire entro un raggio di 30 chilometri ma senza raggiungere i capoluoghi di provincia. Le visite a parenti e amici sono ammesse solo all’interno del proprio comune. È consentito varcare temporaneamente i confini comunali mentre si pratica attività sportiva individuale. Per tutti gli altri spostamenti sono sempre valide le motivazioni per cui è prevista l’autocertificazione.

Anche oggi bar e ristoranti resteranno chiusi per la consumazione sul posto, aperti solo per l’asporto e la consumazione a domicilio. Molti locali comunque non hanno riaperto per i due giorni in zona gialla dopo le festività. A spiegare le regioni erano stati alcuni ristoratori e cuochi scesi in piazza a manifestare giovedì scorso in piazza De Ferrari.

Potrebbe non essere l’ultimo weekend arancione, si diceva. Questo perché, al netto del nuovo Dpcm che andrà varato entro il 15 gennaio (in cui al momento sembrano meno quotate strette generalizzate per i giorni festivi e prefestivi), i dati attuali del contagio in Liguria configurano uno scenario peggiore rispetto all’ultimo monitoraggio: l’indice Rt è di pochissimo superiore a 1 (ieri 1,02) mentre i tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri sono tutti sopra la soglia critica.

“Il nostro indice Rt è pari a 1,02 – ha spiegato Filippo Ansaldi, direttore della prevenzione di Alisa – superiore rispetto a quello che si era registrato a ottobre, ma con una migliore capacità di controllo. La pressione sul nostro sistema sanitario è consistente, abbiamo il 31% dei posti letto occupati in terapia intensiva e il 42% di occupazione in area medica. Da alcune settimane la curva di incidenza è costante, con una tendenza all’aumento, con 2 casi positivi al giorno in regione su 10mila abitanti. In pratica abbiamo assistito a un Rt aumentato dalla fine dell’estate, sceso a fine ottobre e rialzato dopo le feste”. Ansaldi ha sottolineato “l’importanza di prestare grande attenzione alle misure di distanziamento sociale per via dell’impatto elevato sulle strutture sanitarie“.

Anche per questo il presidente Giovanni Toti ha deciso, imitando molti altri governatori, di rinviare la riapertura delle scuole superiori con un’ordinanza valida solo per la prossima settimana. “Poi si vedrà”, è il concetto espresso nelle ultime ore.

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