Genova. Quasi un anno dopo la firma della delibera della giunta Bucci che stabiliva l’accordo con Rfi e Hitachi per il recupero e il riutilizzo della palestra abbandonata di via Porro – tra le case in parte abbattute e in parte lasciate da chi ci viveva prima del crollo del ponte Morandi – si è finalmente iniziato a vedere qualche passo concreto.
“Dopo i sopralluoghi con Rfi, proprietaria dell’edificio, sono iniziati i tanto attesi lavori alla palestrina di Via Porro – spiega il presidente del municipio Centro Ovest Michele Colnaghi – sono state recepite le nostre richieste circa le strutture sportive da allestire all’interno e l’impresa incaricata ha potuto finalmente iniziare”.
I lavori sono partiti dallo sgombero di numerosi sacchi di detriti. Non solo, gli operai di loro iniziativa hanno provveduto a sistemare una madonnina cara ai residenti. “Un gesto che fa ben sperare – afferma Colnaghi – seguiremo i lavori e vi terremo aggiornati, intanto un ringraziamento a Rfi senza i cui fondi e l’impegno non si sarebbe potuto procedere a questa sistemazione”.
Lo schema di protocollo dell’accordo siglato tra Comune di Genova e due aziende molto radicate sul territorio – Hitachi Sts (ex Ansaldo Sts) e Rfi – prevede che le ferrovie cedano per 9 anni in comodato d’uso l’edificio di loro proprietà all’amministrazione pubblica.
Prima però, a sue spese, Rfi dovrà appunto attuare alcuni interventi di risanamento e di messa a norma dell’edificio. Anche questi lavori, che sarebbero dovuti iniziare nel febbraio 2020, sono partiti in ritardo di diversi mesi anche a causa del Covid. Hitachi Sts contribuirà con 40 mila euro nel secondo semestre del 2020 e a termine lavori di cui altri 10 mila euro nel 2021. Il Comune di Genova contribuirà con risorse finanziarie proprie. La palestra di via Porro, che in futuro rientrerà nell’ambito del grande disegno del “cerchio rosso” per il Sottoponte ideato dall’architetto Boeri diverrà un polo di aggregazione sociale.
Un protocollo simile, nell’ambito della progettazione denominata “Oltre il ponte…” per risarcire i quartieri colpiti dal crollo del Morandi, è stato siglato nei mesi scorsi anche con Compagnia di San Paolo, che ha finanziato molte iniziative socioculturali, e con la Fondazione Costa Crociere, che hanno pagato la realizzazione di una “casa di quartiere”.