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Spiagge, procedura d’infrazione Ue contro l’Italia, Scajola: “Immobilismo del governo”

"L’esecutivo deve impegnarsi a rispondere in modo chiaro e deciso difendendo le nostre realtà economiche", dice l'assessore regionale

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Genova. “La lettera di messa in mora da parte della UE al governo italiano in cui si afferma che l’estensione di tutte le concessioni demaniali marittime fino al 2033 sarebbe in contrasto con il diritto europeo, dimostra l’immobilismo del governo italiano che si è disinteressato totalmente di tutelare tutte le nostre realtà che gravitano sul demanio marittimo”.

Lo afferma il coordinatore in Conferenza delle Regioni del Demanio marittimo e assessore di Regione Liguria Marco Scajola, non appena appresa la notizia della messa in mora dell’Italia.

“E’ un’azione violenta da parte dell’Unione Europea- dichiara l’assessore Marco Scajola – che avviene in un momento già difficile e incerto per tante famiglie e tanti lavoratori che, con questa notizia, vedranno il loro futuro lavorativo messo in discussione. Il governo non ha fatto nulla per evitare questo. Ora l’esecutivo deve impegnarsi a rispondere in modo chiaro e deciso all’Unione Europea, difendendo le nostre realtà economiche e il nostro territorio da rischiose scalate di multinazionali straniere interessate da anni alle nostre coste”.

“Il governo ha il dovere di difendere l’estensione delle concessioni demaniali marittime, perché questa è una legge dello stato italiano, tutt’ora valida e deve rimediare agli errori fatti per dare garanzie alle imprese, soprattutto in un momento di grave crisi economica come questo”, continua.

“Come regioni – conclude il coordinatore del Demanio – avevamo richiesto al governo risposte proprio su questo tema e già da mesi avevamo ribadito l’esigenza di un ulteriore atto governativo per difendere famiglie e imprese. Ciò non è accaduto e oggi, a pochi giorni dal Natale, questo è il regalo del governo Conte a più di 35.000 imprese italiane”.

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