Il progetto

Parco delle Mura, la fabbrica di Panarello si allarga. Municipio contro Tursi: “Nessun rispetto per il territorio”

Sul piede di guerra anche i residenti della zona: "Basta cemento"

Genova. Un ampliamento fino al 42% che porterà la fabbrica della Panarello ad aumentare il suo volume all’interno delle sue pertinenze. Una notizia che potrebbe essere “pacifica” se non fosse che lo stabile si trova all’interno del Parco delle Mura, area sottoposta a vincoli paesaggistici.

Il via libera all’operazione potrebbe arrivare dal consiglio comunale dei Genova, dove nelle prossime settimane, in sede di commissione, sarà proposta dalla giunta la variazione al Puc che di fatto renderebbe fattibile la costruzione di una nuova ala dello stabilimento, in continuità con la palazzina già presente, e la trasformazione di un magazzino più spazioso e funzionale alla produzione. Il progetto edilizio prevede interventi di nuova costruzione consistenti nell’ampliamento dell’edificio produttivo esistente, fino al confine di proprietà, verso sud, in una sua parziale sopraelevazione, nonché nell’ampliamento dell’attuale palazzina officina da destinare ad uffici per l’amministrazione e per accogliere i Silos delle materie prime.

L’ampliamento della superficie calpestabile sarebbe di 954 metri quadrati sui esistenti 2630 dell’edificio principale e di 210 dell’edificio secondario, oggi di 84 mq, quindi con un incremento complessivo del 42,9%. Come detto, però, le aree in argomento ricadono nel Sistema del Verde del Piano Territoriale di Coordinamento provinciale e sono interessate da tutela dal “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” come “Bellezze d’insieme”. In particolare il “Vincolo Paesistico Bellezza d’insieme” è stato apposto a seguito della “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della città di Genova comprendente i forti di Castellaccio, Sperone, Puin e Begato”.

panarello

Una scelta, quella di Tursi, motivata dal fatto che la Panarello è una delle (poche) realtà produttive di un certo valore storico e commerciale ancora attivo e in crescita nella nostra città, per la quale l’attuale configurazione immobiliare inizia ad andare stretta.

Ma se dal Comune la strada sembra già decisa, dal territorio sono molte le voci contrarie. Il municipio della Media Val Bisagno, dove l’industria dolciaria ricade, infatti, ha espresso parere sfavorevole all’ipotesi con una larga maggioranza composta da Valbisagno Insieme, Partito Democoratico, M5s e Chiamami Genova (a favore del progetto invece Lega, Vince Genova, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Astenuto il gruppo misto): “Ancora una volta questa amministrazione ha dimostrato di non avere alcuna visione rispetto al futuro della nostra valle. L’ampliamento non è assolutamente compatibile con il contesto abitativo e paesaggistico esistente. Trasformare l’area in oggetto da agricola a zona speciale significa tradire l’indirizzo del PUC, concepito grazie a un chiaro percorso partecipato che ha definito i contenuti di questo strumento. Il fallimento dell’urbanistica sta in tutto questo. La semplicità di stravolgere le cose a colpi di maggioranza senza ascoltare il territorio e senza valutare minimamente soluzioni alternative è avvilente – sottolinea il presidente Roberto D’Avolio, che rilancia – In un’ottica di visione di città sostenibile e di input allo sviluppo economico, il Comune di Genova dovrebbe farsi carico di delocalizzare le poche realtà, come la Panarello, che si trovano in una zona infelice dal punto di vista logistico e di accessibilità, sostenendone il nuovo insediamento nelle tante aree dismesse compatibili con la funzione aziendale“.

Sul piede di guerra anche i residenti, che stanno dando vita ad un comitato per difendere la zona da quella che reputano come “speculazione strettamente economica”, con pochissimo valore di tradizione industriale visto che “nei progetti dell’azienda c’è un’ampia automazione della lavorazione, che quindi non porterà nuovi posti di lavoro“. Ma non solo, la paura è che l’allargamento edilizio aumenti le criticità già presenti dovute anche alla presenza di questa struttura: “Tutto il versante ha dei problemi idrogeologici, e quando piove i terreni circostanti vengono inondati dalle acque piovane nn gestite. Altro cemento non farà bene a questo posto e a tutta la città, visto che quest’area è patrimonio di tutti”.

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