Genova. “Purtroppo dobbiamo rilevare che il Governo al momento non ha accolto nessuna delle nostre proposte di modifica al decreto di Natale”. Lo annuncia il presidente della Liguria Giovanni Toti mentre è ancora in corso il confronto finale tra il governo e le Regioni sul Dpcm atteso nel giro di poche ore.
“Ritengo che le misure prese siano contrarie ai principi che fino a oggi abbiamo usato: collegare il rischio Covid presente in ogni territorio alle regole da applicare. Cioè più il virus circola, più ovviamente bisogna chiudere e ridurre i contatti. Ora invece che il Covid cala in molte zone del Paese, prima tra tutte la Liguria, si decide di chiudere indiscriminatamente”, recrimina Toti.
“E lo si fa proprio nei giorni in cui, a Natale e Capodanno, gli italiani, che si sono impegnati tanto a rispettare le regole, avrebbero meritato un po’ di fiato: la possibilità di lavorare e di vedere qualche amico e qualche parente. In più – accusa Toti ricordando le limitazioni agli spostamenti decise già ieri sera – lo si fa penalizzando chi vive nelle piccole città, da cui non si potrà uscire neppure per fare due chilometri di strada. Mentre nelle grandi città ovviamente gli spazi di libertà sono ben altri.
“Altro che ‘zone bianche’ – è la presa d’atto del governatore che aveva proposto aree con misure meno restrittive delle stesse zone gialle -. I ristoranti continueranno a chiudere, come i bar, alle 18. E questo a prescindere dai dati dell’epidemia. Nessuno aveva mai detto di voler aprire nelle zone rosse, o comunque a rischio. Ma nelle zone del Paese dove il virus circola meno, perché non dare un po’ di speranza a cittadini e imprese? O sbagliavamo prima a dividere l’Italia in zone, o sbagliamo ora a considerarla tutta uguale. O meglio, tutta egualmente chiusa. Per finire vorrei capire come verranno risarcite le centinaia di migliaia di lavoratori che da queste misure verranno penalizzate. Si perderanno miliardi di euro”.
“Io resto della mia opinione: a Natale e Capodanno, dove possibile, sarebbe stato giusto dare un po’ di libertà. Di movimento, di impresa, libertà emotiva di incontrare amici e parenti, sempre con prudenza, libertà di culto”, attacca Toti che chiude con una battuta. “I vescovi signorilmente non hanno detto nulla sull’anticipo della nascita di Gesù Bambino ma io ancora non ho capito perché dovrei contagiarmi meno uscendo dalla Santa Messa di Natale alle 22 anziché alle 24. Se qualcuno me lo spiega… forse il virus vien di notte, come i decreti di Natale!“