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Nessuno vuole i depositi Gnl, il sindaco di Vado: “Che se li faccia Genova”

"Non ce ne hanno parlato e non vengano neanche a parlarcene, qua siamo a tappo". E la patata bollente torna sotto la Lanterna

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Genova. Si infiamma il dibattito sull’ubicazione dei depositi di gas naturale liquefatto all’interno dei porti della Autorità di Sistema Portuale del mar Ligure Occidentale, cioè Genova e Savona, decisione che secondo alcune dichiarazioni sarebbe prossima, anche per evitare nuovi ritardi su una dotazione sempre più diffusa e standardizzata a livello globale.

Come è noto, gli impianti di stoccaggio del Gnl sono considerati un impianto a rischio di incidente rilevante, e di conseguenza la loro collocazione avrebbe un peso molto forte sui territori di destinazione. Ma la loro importanza strategica non possono permettere una distanza eccessiva dalla sede portuale e dalle banchine a cui attraccheranno le navi dotate di questa tecnologia. Da qui il rebus che tiene in scacco tutta la progettualità degli spazi portuali ricadenti sotto l’Authority.

Nei giorni scorsi il tema è tornato in primo piano grazie alle dichiarazione del presidente Paolo Signorini a margine della presentazione dei dati del progetto Tdi Rete-Gnl, quando ha parlato apertamente di due ipotesi: la prima, all’interno del porto di Genova in accoppiata con in depositi chimici, oggi in fase di dislocamento alternativo, e la seconda nell’area portuale di Vado Ligure, con un sistema poi di bunkeraggio specifico su Genova, e per la quale sarebbe già allo studio una progettazione, e che sarebbe “favorita” vista la complicatissima situazione dello scalo genovese e la sua prossimità al centro abitato.

“Non se ne parla – è la risposta categorica di Monica Giuliano, sindaco di Vado Ligure – nessuno ci ha ancora coinvolto in questa discussione, Signorini non si è confrontato con me e con nessuno dell’amministrazione, e direi che in questa fase abbiamo ben altro di cui discutere, visto che ci sono delle progettualità ancora da terminare in attesa da anni. E’ assurdo mettere sul tavolo altri progetti quando nono sono ancora conclusi quelli del 2008”.

“E’ imbarazzate – continua – io non mi siedo a nessun tavolo di confronto sul Gnl finchè non sarenno completate le opere dell’accordo di programma. Inoltre, non è nel nostro programma di mandato, e sarebbe assolutamente incompatibile con gli indirizzi di questa amministrazione. Non ce ne hanno parlato e non vengano a parlarcene”. La patata bollente, quindi, viene rispedita al mittente con fermezza. Il Gnl è un problema di Genova? E allora “se lo fa Genova”. E Genova i residenti sono già pronti alla mobilitazione per lo spostamento dei depositi costieri di Multedo, e se dovesse arrivare anche il “carico” del Gnl, la questione potrebbe diventare veramente esplosiva.

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